Che il cinema sia in crisi da un decennio non è certamente una novità. Che la situazione si sia aggravata prima col Covid, poi con Hollywood, che, con sempre maggiore affanno, tenta di superare i problemi degli scioperi a cascata e, soprattutto, con l’erosione dei servizi di streaming on demand, è altrettanto palese.
Che, tuttavia, ancora oggi, il cinema si promuova essenzialmente sulle piattaforme che al cinema fanno competizione, trascurando alleanze strategiche con un comparto amico, come l’audio, è indice di scarsa consapevolezza.
Per questo, l’esperto di marketing cinematografico statunitense Robert Marich sta lavorando affinché una quota maggiore dei budget pubblicitari cinematografici sia destinati all’audio. Ed alla radio in particolare.
Il paradosso del cinema
“Attualmente, la radio riceve meno del 2% della spesa pubblicitaria cinematografica”, spiega Marich.
Soldi ai competitor
“La maggior parte del budget è invece consumato dalla TV lineare e dai media digitali”. Che ne sono competitor.
Lo studio Westwood One e Screen Engine/ASI
Eppure uno studio Westwood One e Screen Engine/ASI suggerisce che “riallocando il 20% dei budget delle campagne cinematografiche sulla radio, il cinema potrebbe raddoppiare la portata del proprio pubblico”.
La ripartizione del budget del cinema sull’audio
La riallocazione dei budget promozionali del cinema, secondo lo studio, dovrebbe essere indirizzata per il 58% alle radio via etere, per il 28% ai podcast, per il 10% agli streamer musicali e per il 4% alla radio satellitare (SiriusXM).
Cambiamento di target
I dati mostrano che questo cambiamento strategico potrebbe far sì che la copertura delle campagne per i film per bambini passi dal 38% all’80%.
Anche streaming audio on demand
D’altra parte, la raccomandazione di Marich non si limita esclusivamente alla radio tradizionale, ma si estende a tutti i media audio, inclusi podcast e servizi di streaming come Spotify.
Le potenzialità della radio
Lo studio a fondamento della tesi, evidenzia il potenziale della radio nell’amplificare le campagne cinematografiche.
Affidamento
“Campagne che spesso perdono una parte significativa del loro target demografico quando fanno affidamento esclusivamente sulla TV e sulla pubblicità digitale.
Marvel’s Eternals
Ad esempio, Marvel’s Eternals ha raggiunto solo il 45% del suo target demografico con una sostanziale campagna televisiva”, osserva Marich.
Opzione radiofonica
“Con l’opportunità di messaggi personalizzati e copertura nazionale attraverso le stazioni locali, la radio rappresenta un’opzione interessante per gli operatori di marketing cinematografico”, rimarca il consulente.
Warner Bros con iHeart
Parole non cadute nel vuoto, visto che, nella consapevolezza della fondatezza della posizione di Marich, Dana Nussbaum, vicepresidente esecutivo del marketing globale della Warner Bros. Pictures, starebbe già sviluppando una partnership con le stazioni iHeartMedia.