Le regole sono una questione di grammatica, non di comunicazione. Soprattutto quando la comunicazione deve aiutare lo scrittore esperto o principiante a risolvere casi diversi quali varie tipologie di e-mail, contenuti pubblicati su un blog o concetti da condensare in poche slide. Così accade che ci troviamo a scrivere lettere frettolose senza rispettare la punteggiatura e omettendo le maiuscole; a pubblicare testi online scritti in forma evidentemente colloquiale; a scegliere i vocaboli più significativi per raggruppare concetti complessi. Ma del resto la convergenza di carta e web impone nuovi paradigmi per veicolare la comunicazione, la quale deve obbligatoriamente essere comprensibile allo stesso modo sui molteplici supporti oggi a nostra disposizione. Queste e molte altre sono le riflessioni documentate da Luisa Carrada, scrittrice per professione, che a questo mestiere ha dedicato circa vent’anni, imparando con il tempo e la pratica a trovare le strade migliori per affrontare, tra gli altri, qualunque rapporto comunicativo su internet. Partendo dal presupposto che un testo non solo deve essere letto, ma deve anche essere “guardato”, la Carrada, nel volume “Il mestiere di scrivere”, offre una visione generale dell’odierna scrittura professionale, facendo luce su tendenze e strumenti disponibili tra gli operatori del settore. Il libro “Il mestiere di scrivere. Le parole al lavoro, tra carta e web” è edito da Apogeo, nella collana Saggi (pagg. 217; € 13,00). (Marco Menoncello per NL)