Per il secondo anno consecutivo, il mensile “Tivù”, edito dall’Editoriale Desse e diretto da Linda Parrinello, pubblica la mappa dei potenti della televisione italiana, la cosiddetta Power map 2008. La lista comprende vari aspetti del potere che il mezzo televisivo può dare, da quello economico a quello puramente d’immagine, ed è suddivisa tra coloro che entrano, ossia chi lo scorso anno (“prima volta” della Power map) non faceva parte della mappa; coloro che escono, che l’anno scorso ne facevano parte ed ora non più; chi, invece resiste, che si tiene, cioè, ancorato al proprio “potere” televisivo; e poi, chi cresce, chi si trova in pole e chi, invece, ai box.
Tra chi cresce, Marco Bassetti, chief operatine officer di Endemol, che potrebbe diventarne l’a.d.; Piersilvio Berlusconi, la cui azienda ha siglato alcuni importanti accordi nell’arco del 2007 (vedi Endemol); Giancarlo Leone, vice di Cappon in Rai ed autore del piano editoriale dell’azienda; Tom Mockridge, a.d. di Sky, entrata lo scorso anno tra le rilevazioni Auditel e Pietro Valsecchi, boss di Taodue. Nella categoria “in pole” troviamo, invece, alcuni volti noti del piccolo schermo, da Paolo Bonolis, in odore di rinnovo milionario in Mediaset (ha un contratto in scadenza ad agosto) a Piero Chiambretti, che ha consolidato la propria preminenza all’interno del palinsesto di La7. Tanti quelli che resistono, tra gli altri: il produttore Bibi Ballandi, il presidente di Publispei, Carlo Bixio (autore anche di “Un medico in famiglia” e “I Cesaroni”), l’a.d. di TI Media, Antonio Campo Dall’Orto, il d.g. della Rai, Claudio Cappon, il presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri, la conduttrice Maria De Filippi, Fiorello, il critico Aldo Grasso, Antonio Ricci e Bruno Vespa. Molte anche le new entry: dal presidente di SportItalia, Tarak Ben Ammar, a Gerry Scotti, fino a Carlo Freccero, che sta vivendo una seconda giovinezza a RaiSat, con ottimi risultati. Tanti, ahi loro, anche i congedati: da Fabiano Fabiani, al centro della controversia sul posto nel CdA Rai, che alla fine ha visto spuntarla Angelo Maria Petroni, al ministro uscente Paolo Gentiloni, passando per Agostino Saccà, autosospesosi dopo il caso delle intercettazioni con Berlusconi, e Silvio Scaglia, che ha ceduto la carica di presidente di Fastweb. Ultima, curiosa, categoria, infine, quella denominata “Ai box”, dove primeggiano Enrico Mentana, mal o poco utilizzato dai palinsesti Mediaset, secondo chi ha stilato questa mappa; Giovanni Minoli, anch’egli relegato ad alcune fasce orarie minori, nonostante la presidenza di Rai Educational e Simona Ventura che, dopo i fasti di Rai Due, non è riuscita a ripetersi sulla rete ammiraglia della Rai. (L.B. per NL)