Il Giornale di Sicilia in edicola malgrado lo sciopero dei giornalisti. Il Cdr si dimette

Lo sciopero era stato proclamato per la mancata pubblicazione della notizia di un nuovo pentito di mafia, poi pubblicata da un altro quotidiano


da Franco Abruzzo.it

Palermo, 30 dicembre 2007. ”Il Giornale di Sicilia è in edicola nonostante lo sciopero della quasi totalità della redazione, che rivendicava semplicemente il diritto di informare i lettori”. E’ quanto si legge in una nota del Cdr del Giornale di Sicilia, che annuncia le dimissioni per ”mancanza di agibilità sindacale”. Lo sciopero era stato proclamato ieri per la mancata pubblicazione della notizia di un nuovo pentito di mafia, poi pubblicata da un altro quotidiano. Prendendo ”atto dell’ennesimo fallimento del sistema dello sciopero in questa azienda”, il Cdr aggiunge che ”la direzione e alcuni colleghi hanno dimostrato ancora una volta che il giornale può essere confezionato anche da un minuscolo numero di redattori (otto su sessanta)”. ”Per questo – prosegue la nota sindacale – vogliamo chiedere scusa ai colleghi per aver fatto perdere loro inutilmente la retribuzione e ringraziare per il sostegno tutti e in particolar modo chi – pur non essendo tutelato quanto noi – ha dimostrato grande sensibilità di fronte al problema squisitamente professionale che ha portato alla proclamazione dello sciopero”. (ANSA)

Al “Giornale di Sicilia” la direzione censura una notizia sul clan Lo Piccolo e il Cdr proclama lo sciopero
Fnsi: “Legittima protesta per affermare il diritto di cronaca”

Palermo, 29 dicembre 2007. Il Cdr del Giornale di Sicilia, d’intesa con l’Associazione siciliana delle stampa proclama, con effetto immediato, un giorno di sciopero “contro – si legge in una nota del comitato di redazione – la censura preventiva della direzione che ha impedito la pubblicazione, con un giorno d’anticipo rispetto al concorrente, di una notizia certa e verificata sulla collaborazione con la giustizia di un uomo d’onore del clan Lo Piccolo”. “Il collega autore dell’articolo aveva accertato con scrupolo e correttezza la fondatezza della notizia, curandosi di verificare che non nuocesse all’incolumità di alcuno – continua la nota – La direzione ha opposto la richiesta di un virgolettato ufficiale a corredo del pezzo. Con ciò pretendendo che il collega rivelasse la fonte e la istigasse a commettere un reato”. “Tuttavia, – si legga ancora nella nota sindacale – lo stesso giorno e anche nei giorni successivi, la direzione ha autorizzato la pubblicazione di altre notizie formalmente e giuridicamente ancora coperte dal segreto istruttorio solo perchè erano state pubblicate da altri organi di informazione”. (ANSA)

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Fnsi: “Legittima protesta per affermare il diritto di cronaca”.

“Lo sciopero proclamato dai colleghi del Giornale di Sicilia vuole essere l’affermazione del primato dei contenuti editoriali e del diritto di cronaca rispetto a qualsiasi altro interesse e nello stesso tempo la rivendicazione della dignità e del rispetto del lavoro di ogni giornalista”. Lo afferma il segretario della Federazione Nazionale della Stampa, Franco Siddi. “Quanto denunciato dai colleghi del Giornale di Sicilia – aggiunge Siddi – si palesa come il frutto corrosivo di un clima di inaccettabili processi preventivi al diritto di cronaca e alla libertà del giornalista, rappresentati da incomprensibili perquisizioni, come accaduto tre giorni fa a Repubblica, e dalla presentazione di disegni di legge ‘bavagliò in Parlamento”. “La buona informazione – conclude – ha il dovere di dare notizie sui fatti, non di censurarli. I colleghi del Giornale di Sicilia denunciano una mortificazione sulla quale sarà bene una riflessione anche da parte delle direzioni dei giornali. Certo è che la categoria sarà al fianco di ogni giornalista che voglia correttamente e con lealtà fare il proprio lavoro senza tacere e senza autocensurarsi”. (ANSA)

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