da Repubblica.it – articolo a firma di ALESSANDRO LONGO
Gli utenti lo possono vedere tramite la Tv via banda larga (Adsl o fibra ottica) di Fastweb, attraverso il servizio di video on demand. Con un clic, in qualsiasi momento della giornata, è possibile noleggiarlo e vederlo direttamente sulla tv collegata al decoder Fastweb. Qualche giorno fa è stato invece la volta di Deep Water-La Folle Regata, nelle sale e su Fastweb contemporaneamente (a 4,99 euro).
Il motivo è che Fastweb ha fatto un accordo con il produttore di Diari (Fuoricampo) e con il distributore di Deep Water (l’italiana Fandango).
È una svolta perché il cinema italiano per anni ha snobbato Internet, non riuscendo o non volendo vedere, in questo canale distributivo, un’opportunità per trovare nuovi pubblico e ricavi.
Pesava come una condanna un giudizio, secondo cui il cinema non deve fidarsi di Internet: “Mai fidarsi di un bacio a mezzanotte”. L’aveva espresso tre anni fa Davide Rossi, presidente dell’Univideo (Unione Italiana Editoria Audiovisiva aderente a Confindustria), sulle pagine del portale specializzato Key4Biz. Giudizio che ha ribadito di recente durante il CineShow di Torino: Internet viene vista soprattutto come fonte di pirateria, danno per i cinema e le videoteche.
Eppure questa è solo una faccia della medaglia. L’altra faccia attende di essere sfruttata appieno, anche se quest’accordo tra Fandango e Fastweb è certo un passo avanti decisivo. “Con questa iniziativa vogliamo ribadire il nostro impegno a sostegno del grande cinema che ha meno visibilità”, cioè quello d’autore ha dichiarato Claudio Bellinzona, head of Content and Programming di Fastweb. Questo tipo di film ha vita breve nelle sale e arriva solo nelle grandi città. Portarli su internet può essere quindi la soluzione, per accontentare il pubblico dei cinefili e per avvicinare il cinema italiano alle nuove generazioni (che preferiscono la libertà del video on demand alla rigidità dei palinsesti).
In prospettiva, il matrimonio con internet può creare anche un’interessante fonte di ricavi per tutta la filiera del cinema italiano, sia direttamente sia indirettamente. Direttamente, grazie ai ricavi (per adesso marginali) che vengono da ogni copia noleggiata online. Indirettamente, perché il cinema italiano così conquista un nuovo pubblico, che poi può comunque andare al cinema e comprare dvd di quegli stessi registi o attori che ha imparato ad apprezzare via web. Di queste sinergie con l’online, grandi e piccole etichette discografiche si avvalgono da tempo, mettendo per esempio canzoni dei propri artisti su MySpace o videoclip su YouTube. Internet è ormai considerato il mezzo principe per fare conoscere gruppi musicali emergenti ed era ora che anche il cinema italiano cogliesse quest’opportunità. Segnali della svolta erano nell’aria già da tempo. Per esempio, quest’estate alcune case cinematografiche italiane hanno abilitato il noleggio delle copie digitali dei loro film. Gli utenti possono scaricarle attraverso il portale FilmisNow. Prima era permesso solo l’acquisto non temporaneo del file del film (più costoso del noleggio ma più duraturo).
Passi avanti sì, ma senza esagerare. La tempistica record di Deep Water e di Diari è un evento che potrebbe ripetersi, a breve, solo con altri film di nicchia. Per quelli popolari, le case cinematografiche italiane e straniere non hanno al momento nessuna intenzione di sovrapporre l’uscita online con quella delle sale. È possibile però che Fastweb e gli altri soggetti distributori del cinema via Internet riusciranno almeno – come sperano – di ridurre l’intervallo di tempo che passa tra l’uscita delle sale e la disponibilità online.