Lo stato di salute del calcio italiano si può constatare anche attraverso aspetti “moderni” come la classifica mondiale della popolarità dei siti web delle squadre di club, pubblicata da Alex, the web information company (www.alexa.com). Come spesso capita negli ultimi tempi, quando si tratta di fare confronti internazionali, siamo messi maluccio. Solo Inter, Milan e Juventus riescono ad ottenere risultati (a livello di traffico sul web) paragonabili a quelli dei grandi club europei (soprattutto inglesi). Tutte le altre sfortunatamente sprofondano nell’abisso del fondo classifica. Numeri a parte, questo è un piccolo segnale della scarsa attenzione che le nostre squadre di calcio dedicano alla comunicazione online, che potrebbe contribuire a generare introiti non di poco conto. Il nostro campionato è basato unicamente sul sistema dei diritti tv e sull’apporto finanziario dei singoli presidenti. Quasi un dettaglio sono gli incassi derivanti dall’acquisto dei biglietti per le partire, figuriamoci quelli derivanti dai servizi online e dal merchandising. I grandi club inglesi invece ci insegnano come il nome di un club conosciuto a livello internazionale possa diventare un brand di primo livello, generando contatti in tutto il mondo. Il rapporto con i tifosi andrebbe poi strutturato in base alle diverse tipologie di supporter: non esistono solo i tifosi da stadio infatti, ma anche molte altre categorie di appassionati che hanno bisogno di informazioni e servizi diversi. Tanto per cominciare bisognerebbe avere una versione in inglese del sito: ma tra le squadre più note, nemmeno la Roma, tra l’altro vice campione d’Italia, ne possiede una. Conviene quindi abbassare le nostre aspettative e sperare che, pragmaticamente, i passi in avanti, per quanto piccoli, vengano fatti nella direzione giusta. (Davide Agazzi per NL)