“Le sentenze europee valgono anche in Italia?”
da Franco Abruzzo.it
Milano, 15 marzo 2008. La giornata di ieri è stata una giornata nera per il giornalismo italiano:
a) Anna Boiardi e Giorgio Mulè, l’una inviata e l’altro direttore di Studioaperto (Mediaset), sono stati incriminali dalla Procura della Repubblica di Perugia per “induzione alla rivelazione di segreti d’ufficio”. L’accusa scaturisce dal fatto che i due giornalisti hanno semplicemente fatto il loro mestiere, raccontando un fatto di cronaca;
b) Perquisizione alla sede Ansa di Ancona. La colpa è quella di aver diffuso una notizia sulle minacce a un Pm;
c) Una redattrice del Mattino, Rosaria Capacchione, insieme all’ex pm della Dda di Napoli Raffaele Cantone e allo scrittore Roberto Saviano, è stata oggetto di pesanti accuse da parte di esponenti delle criminalità organizzata di Caserta.
d) Tina Palomba, redattrice del Giornale di Caserta, è stata minacciata da un esponente della criminalità organizzata in una missiva acquisita agli atti giudiziari.
Franco Abruzzo, a nome del movimento “Giornalisti per la Costituzione”, ha dichiarato: “I Pm devono rispettare la Costituzione e la Convenzione europea dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali: il diritto di cronaca non sopporta limitazioni. Le perquisizioni nelle redazioni e nelle abitazioni dei giornalisti sono vietate dalla Corte dei diritti dell’uomo di Strasburgo. Il Ministero dell’Interno deve garantire ai cronisti adeguate protezioni di fronte alle minacce dei camorristi, spalleggiati, dicono le cronache, dai loro legali. Il Quirinale si deve far sentire in maniera forte e deve premere sul Csm e sul Governo. Non si può andare avanti così. E’ ora di dire basta in manira decisa! Le sentenze europee valgono anche in Italia?”.
Le cronache attraverso le agenzie:
Unci e Stampa romana solidali con i cronisti di Mediaset inquisiti per “induzione alla rivelazione di segreti d’ufficio”
Roma, 14 marzo 2008. L’Associazione Stampa Romana e l’Unione Nazionale cronisti si associano alla solidarietà del coordinamento dei Cdr di Mediaset verso i colleghi Anna Boiardi e Giorgio Mulè. L’ipotesi di reato della Procura della Repubblica di Perugia, “induzione alla rivelazione di segreti d’ufficio”, scaturisce dal fatto che i due giornalisti hanno semplicemente fatto il loro mestiere: intervistare uno degli attori dell’inchiesta sulla morte della povera Meredith e mandarla in onda. Questa è semplicemente informazione e, come recita l’articolo 21 della Costituzione, è un bene di tutti i cittadini. Stampa Romana e Unione Cronisti sono a fianco dei colleghi nel riaffermare, negli ambiti della legge, il sacrosanto diritto di cronaca, senza il quale non esiste convivenza civile e, in ultima analisi democrazia. Le due Associazioni proseguiranno in tutte le sedi la battaglia contro i bavagli che si vogliono mettere alla libertà di stampa. (www.fnsi.it)
Perquisizione alla sede Ansa di Ancona per la notizia su minacce a pm. Franco Siddi: “Un fatto inconcepibile” – Sigim: “Un atto di pesante ingerenza”. Sostegno e solidarietà dalla Direzione e dal Cdr dell’Agenzia e dall’Unci
Ancona, 14 marzo 2008. E’ durata molte ore la perquisizione alla redazione di Ancona dell’Ansa. La polizia aveva un mandato, a firma del procuratore Vincenzo Luzi, che fa riferimento ad un’ipotesi di violazione del segreto in relazione ad una notizia trasmessa ieri, sul notiziario regionale, che riferiva la decisione del comitato provinciale per la sicurezza di assegnare una misura di tutela ad un sostituto della procura di Ancona fatto oggetto di minacce da ambienti dell’estremismo. La perquisizione delle sede di Ancona dell’Ansa si è conclusa con il sequestro di due telefoni cellulari, uno a disposizione della redazione ed il secondo di proprietà della collega Anna Danesi che era l’autrice della notizia sulla quale la procura ha avviato un’indagine per violazione del segreto. La polizia giudiziaria ha controllato i pc della redazione, acquisendo stampate delle notizie trasmesse ed ha sentito in qualità di persona informata sui fatti la collega Danesi. La notizia trasmessa ieri dall’ Ansa su misure di tutela per il pm che era stato oggetto di minacce era stata ripresa ed ampliata oggi dai quotidiani locali che avevano attribuito le minacce alla sigla dei Carc (comitati d’appoggio alla resistenza comunista). La stessa sigla che aveva minacciato nell’aprile scorso il magistrato bolognese che sta conducendo un’inchiesta nei confronti della formazione estremista. (ANSA)
Fnsi, Assostampa, Ordine della Campania e Unci solidali con la collega Capacchione e gli uomini di cultura minacciati dalla criminalità organizzata. Intimidazioni anche nei confronti di una cronista del Corriere di Caserta
Roma, 14 marzo 2008. La Federazione Nazionale della Stampa Italiana comunica: “E’ davvero inaccettabile che in un’aula di Tribunale si minaccino giornalisti, magistrati e uomini di cultura che si battono contro la camorra e la malavita organizzata. Ancor di più è inaccettabile che ad essere megafono di queste minacce siano degli avvocati. Ciò che è accaduto a Napoli durante il processo “Spartacus” contro la camorra casertana è davvero segno di imbarbarimento che fa tremare i polsi.
Il sindacato dei giornalisti si batte e si batterà perché quello che è accaduto nell’aula del tribunale di Napoli non si possa più ripetere anche in relazione al fatto che recentemente la Commissione Antimafia ha denunciato come vi sia una reale minaccia di attentati a personalità delle istituzioni, e non, da parte del clan dei Casalesi. Lo Stato, le istituzioni non possono abbassare la guardia di fronte a questi gesti intimidatori. Siano assicurate, senza ulteriori tentennamenti ed impacci burocratici, le adeguate tutele secondo i livelli di minaccia a chi è, per motivi professionali e di impegno civile, coinvolto in queste vicende. Per il comportamento, a nostro avviso difforme dalla deontologia professionale dei due difensori dei boss, la Fnsi chiederà un incontro urgente all’Ordine degli avvocati”.
Il Sindacato dei Giornalisti della Campania e l’Ordine dei Giornalisti della Campania esprimono solidarietà alla collega de Il Mattino Rosaria Capacchione che, insieme all’ex pm della Dda di Napoli Raffaele Cantone e allo scrittore Roberto Saviano, è stata oggetto di pesanti accuse da parte di esponenti delle criminalità organizzata di Caserta. La collega Capacchione, che da tempo si occupa delle vicende della camorra casertana, nel recente passato è stata destinataria di minacce di chiara matrice camorristica.
Durante un’udienza nell’aula bunker di Poggioreale dove, davanti alla Corte di Assise di Appello di Napoli si sta celebrando il processo «Spartacus», la collega Capacchione è stata accusata di aver sostenuto con i suoi articoli (che denunciavano, tra l’altro, il sistema di collusioni con ambienti istituzionali) la strategia della Procura tendente – secondo quanto riferito da esponenti della criminalità organizzata – a condizionare le dichiarazioni accusatorie di alcuni pentiti di camorra. A seguito di queste accuse, il legale di fiducia dei boss ha chiesto il trasferimento del processo a loro carico a Roma per legittimo sospetto.
Senza voler assolutamente interferire con il lavoro di giudici ed avvocati, Ordine e Associazione, nel ribadire la solidarietà delle strutture della professione alla giornalista Capacchione, sottolineano la esemplare correttezza professionale quotidianamente dimostrata dalla collega – in vicende anche a volte molto rischiose a livello personale – nel riportare, fedelmente, la verità dei fatti che, come tale, non può nè fuorviare nè condizionare l’operato dei magistrati. La Capacchione ha soltanto fatto il suo lavoro di cronista, esercitando il diritto-dovere di cronaca riconosciuto e difeso in un paese civile. Ordine e Sindacato affiancheranno e sosterranno Rosaria Capacchione in tutte le sedi.
GIORNALISTI: CUILLO-GIULIETTI,INACCETTABILE ATTACCO CRONISTI
”È inaccettabile che in un aula di un tribunale della Repubblica vengano pronunciate minacce dai clan camorristi per mezzo di documenti letti da avvocati”. Lo affermano in una nota congiunta Roberto Cuillo, vice responsabile informazione del PD e Giuseppe Giulietti, portavoce di Articolo21. ”Oltre alla solidarietà – proseguono Cuillo e Giulietti – nei confronti di Rosaria Capacchione, Raffaele Cantone e Roberto Saviano, serve una risposta immediata dello stato e del sistema informativo italiano. I media accendano tutti i riflettori sui clan camorristi sotto processo a Napoli: la luce mediatica può accecare la mafia. Lo Stato vigili e rafforzi le scorte, anche alla luce delle conclusioni della Commissione nazionale antimafia che parla apertamente del pericolo di attentati da parte del clan dei Casalesi a personaggi istituzionali e non della Campania”. (ANSA)
Assostampa Campania e Ordine dei Giornalisti della Campania esprimono solidarietà alla collega Tina Palomba de Il Corriere di Caserta. Nell’ambito dei processi in corso contro la criminalità di Terra di Lavoro, a quest’ultima un esponente della criminalità organizzata, in una missiva acquisita agli atti giudiziari, ha rivolto pesanti accuse lesive della sua dignità professionale, addebitandole di scrivere articoli contenenti notizie non correttamente verificate. Ordine e Associazione sono al fianco di tutti i colleghi casertani quotidianamente impegnati sul difficile fronte dell’informazione giudiziaria, in questi giorni particolarmente sotto attacco. L’attacco alla libertà dei giornalisti casertani è l’attacco a tutta l’informazione libera e corretta del nostro Paese. Ordine a Associazione nel respingere qualsiasi tentativo di intimidazione e condizionamento della libertà dei giornalisti sono vicini alla collega Palomba, al direttore Mimmo Palmiero e a tutta la redazione de Il Corriere di Caserta. La questione Caserta, dopo i fatti degli ultimi giorni che hanno visto protagonista anche la collega de Il Mattino, Rosaria Capacchione, non può non essere affrontata a livello nazionale come già annunciato dalla FNSI su indicazione degli organismi di categoria della Campania. Ordine ed Assostampa, infine, chiedono alle competenti autorità di considerare la necessità di assicurare protezione ai colleghi più esposti e destinatari di minacce da parte della malavita.
GIORNALISTI: UNCI CONDANNA ATTACCO A CRONISTA MATTINO
Roma, 14 marzo 2008.L’Unione nazionale cronisti e quella Campana condannano l’inquietante episodio avvenuto, ieri, nell’aula giudiziaria dove si tiene il processo Spartacus, contro la camorra casertana. «Il pesante e intimidatorio attacco rivolto alla cronista del Mattino, Rosaria Capacchione, che da anni segue le vicende delle criminalità organizzata di Terra di Lavoro, oltre che al pm Raffaele Cantone ed allo scrittore Roberto Saviano, è inaccettabile – affermano il presidente nazionale, Guido Columba, e quello regionale, Renato Rocco -. Il lavoro dei cronisti non si piegherà mai ad alcun tentativo da parte della camorra di condizionare o di impedire la libertà di stampa». L’Unione cronisti si rivolge alle autorità proposte perchè si ponga l’attenzione sul problema della tutela delle persone minacciate. (ANSA)