Un’opera dell’intelligenza artificiale può essere tutelata in Italia? Sì: Il diario di Patrizia, la prima sitcom radiofonica italiana (e forse mondiale) creata da un’intelligenza artificiale, è stata depositata alla SIAE, che ne ha accolto la registrazione.
Non è questa però l’unica novità a riguardo del primo esperimento italiano di IA applicato al mondo radiofonico.
Rinaldi (Consultmedia): Patrizia è una adolescente del 1984 (è nata nel 1968), frequenta il liceo scientifico della sua città (che non viene mai citata, ma si desume che sia non tanto grande e nemmeno troppo piccola), ha una amica del cuore, delle antagoniste, dei fidanzatini, dei genitori (nati intorno al 1940 e quindi figli della rivoluzione culturale di fine anni ’60), una amorevole nonna che le dà consigli, una zia post hippy single e complice, un luogo primario di frequentazione (un locale dove incontra gli amici). Vive con tutte le emozioni tipiche della sua età, i primi anni ’80, dove fanno incursioni elementi musicali, della moda, dello spettacolo, della cultura e del periodo storico.
Il tutto prelevato dall’universo storico, sociale, culturale, politico, economico del web dall’Intelligenza Artificiale, che sta progressivamente creando un ecosistema autonomo.
Il diario di Patrizia
Ne parliamo con Massimo Rinaldi, ingegnere di Consultmedia che, insieme a 22HBG, sta conducendo i test nell’ambito del progetto “Il diario di Patrizia“, la prima sitcom radiofonica interamente realizzata a livello di copy da una intelligenza artificiale (in questo caso Peperoni AI, appunto della tech farm 22HBG).
(Newslinet) – Quale è lo stato del progetto Il diario di Patrizia?
(Massimo Rinaldi) – Al momento siamo a 200 interventi realizzati nell’ambito de Il diario di Patrizia. Ciò non perché la IA ci metta tanto a produrli: è la parte umana che rallenta…
Gli umani
(NL) – In che senso?
(M.R.) – Peperoni AI scrive la sitcom il Diario di Patrizia, ma poi i testi devono essere revisionati (sempre meno in realtà, perché la IA apprende dagli errori che gli vengono segnalati, non ripetendoli) e poi interpretati da una speaker umana, in questo caso l’attrice Antonella Fava.
Il contributo di Kvox
Il tutto deve essere montato per la trasmissione (in questo caso dallo staff della compagnia di produzione audio Kvox). E’ qui che perdiamo più tempo. La IA, volendo, potrebbe anche scrivere migliaia di interventi al giorno. Siamo noi che non riusciamo a stargli dietro…
Il concept
(NL) – Quale è il concept?
(M.R.) – Patrizia è una adolescente del 1984 (è nata nel 1968), frequenta il liceo scientifico della sua città (che non viene mai citata, ma si desume che sia non tanto grande e nemmeno troppo piccola), ha una amica del cuore, delle antagoniste, dei fidanzatini, dei genitori (nati intorno al 1940 e quindi figli della rivoluzione culturale di fine anni ’60), una amorevole nonna che le dà consigli, una zia post hippy single e complice, un luogo primario di frequentazione (un locale dove incontra gli amici).
Emozioni
Vive con tutte le emozioni tipiche della sua età i primi anni ’80, dove fanno incursioni elementi musicali, della moda, dello spettacolo, della cultura e del periodo storico.
Universo di provenienza
Il tutto prelevato dall’universo storico, sociale, culturale, politico, economico del web dall’Intelligenza Artificiale, che sta progressivamente creando un ecosistema.
Memoria artificiale
(NL) – Come gestisce la IA tutto questo?
(M.R.) – La I.A. acquisce personaggi, caratteri e contesti, tenendone memoria e creando sottoinsiemi e vicende parallele ed affini. Nel prosieguo dell’opera alcuni di essi acquisiscono maggiore identità, vivendo storie autonome, come nel caso di Sonia, l’amica di Patrizia, che, ad un certo punto, prende una cotta per un ragazzo non molto affidabile. Questa vicenda occuperà una ventina di interventi prima di giungere a compimento.
Feuilleton artificiale
(NL) – Un feuilleton artificiale?
(M.R.) – Sì. E infatti come opera è stata depositata alla SIAE per la tutela. Domanda che è stata accolta, creando un importante precedente.
Sintesi
(NL) – Quando avverrà la sintesi vocale?
(M.R.) – Ci vorrà ancora tempo: dobbiamo avere un serbatoio di interventi notevole per poter avviare la seconda fase. Non è solo un problema di voce: la IA deve acquisire toni, impostazione, respiri. Non vogliamo l’effetto voce artificiale.
Sorpresa: forse la voce artificiale non è così importante
E comunque, per dirla tutta, a dispetto delle (anche nostre) previsioni iniziali, l’aspetto veramente innovativo non è la sintesi vocale, ma lo storyboarding. La capacità della IA di tenere una memoria storica di tutti gli eventi, riproponendone frammenti, è la vera novità.
Il pubblico apprezza
(NL) – Quale è il riscontro in termini di audience?
(M.R.) – Il diario di Patrizia è trasmesso su 70-80.it (distribuita via IP, DAB, DTT, HBBTV) due volte al giorno, alle 11.30 ed alle 17.30, con 4-5 interventi alla volta. Gli orari non sono casuali: coincidono con i picchi dell’ascolto radiofonico in streaming e quindi forniscono una mole importante di traffico che analizziamo con lo strumento Statcast di Meway (a sua volta partner di Consultmedia).
Durata d’ascolto superiore
Il diario di Patrizia è estremamente gradito: riscontriamo un’alta fidelizzazione del pubblico, con una durata d’ascolto superiore alla media del settore. Anche perché l’elemento di chiusura della fiction è sempre “aperto”, mutuato dal modello dello streaming video on demand di Netflix. Altro elemento innovativo per il mondo radiofonico.
Non solo radio
(NL) – Il diario di Patrizia rimarrà solo una fiction radiofonica?
(M.R.) – No. Presto evolverà come podcast e non escludiamo la cessione dei diritti per un impiego televisivo e letterario. (E.G. per NL)