IA, Gianni Prandi (Radio Bruno): giudizi definitivi sono prematuri.
Tuttavia siamo all’inizio di un’era di profondi avvicendamenti che necessitano di massima attenzione in un senso o nell’altro. Mi spiego: non bisognerebbe sottovalutare le potenzialità, ma nemmeno lanciarsi nel vuoto.
Sintetizzare una voce di un famoso dj scomparso per farlo parlare oggi? Non lo farei.
La sintesi vocale è sicuramente un tema suggestivo, ma da “maneggiare con cura”.
Vogliamo utilizzare la IA perché si ritiene che le radio siano omologate?
Siamo sicuri che poi non avremo tante radio che, attraverso l’IA propongono medesimi argomenti con identici approcci con voci artificialmente omologate?.
Non abbiamo progetti IA. Ma monitoriamo con attenzione ogni sviluppo.
Il punto di vista dell’editore radiofonico
Dopo il punto di vista a riguardo dell’impatto dell’Intelligenza Artificiale nel mondo Audio degli autori, degli speaker e dei doppiatori espresso da Marco Picchio di Voci FM, sentiamo quello degli editori radiofonici attraverso Gianni Prandi, editore della superstation Radio Bruno, nome noto ai lettori di NL per i precedenti interventi.
Gianni Prandi sulla IA
(Newslinet) – IA: un problema o un’opportunità per gli editori radiofonici?
(Gianni Prandi) – Mi sembra prematuro dare un giudizio definitivo. Diciamo che, come tutte le cose nuove, vanno sicuramente analizzate e verificate tutte le opportunità.
Non sottovalutiamo, ma nemmeno ci lanciamo nel vuoto
(NL) – I doppiatori scioperano, alcuni speaker radiofonici sminuiscono il possibile apporto della IA. Eppure sono le due categorie che forse potrebbero trarre maggiori benefici come formatori/allenatori della IA….
(Gianni Prandi) – Credo che i giudizi definitivi ora siano prematuri sia in un senso che nell’altro. Tuttavia certamente siamo all’inizio di un’era di profondi avvicendamenti che necessitano di massima attenzione in un senso o nell’altro. Mi spiego: non bisognerebbe sottovalutare le potenzialità, ma nemmeno lanciarsi nel vuoto.
Sintesi vocale
(NL) – La sintesi vocale è ancora complessa e costosissima a differenza dello sfruttamento autoriale, già alla portata di tutti. Forse sono autori e giornalisti a doversi preoccupare di più…
(Gianni Prandi) – La sintesi vocale è sicuramente un tema suggestivo, ma da “maneggiare con cura”. L’intelligenza artificiale, come ogni tecnologia, costituisce certamente un’opportunità ma non è scevra da effetti collaterali.
Slalom tra la padella e la brace
Vogliamo utilizzare la IA perché si ritiene che le radio siano omologate e tutti dicano cose banali (punto di vista che non condivido)?. Va bene, ma siamo sicuri che poi non avremo tante radio che, attraverso l’IA propongono medesimi argomenti con identici approcci con voci artificialmente omologate? Il rischio di cadere dalla padella nella brace non è improbabile.
Mandaci un whatsapp
(NL) – Qualcuno dice che la IA potrebbe contribuire a supportare i conduttori radiofonici con testi più accattivanti di quanto facciano oggi coi banali “mandaci un whatsapp”….
(Gianni Prandi) – Può darsi. Anche se credo che questi primi 45 anni di radio abbiamo dimostrato che ci sono stati e ci sono tanti e tante speaker non banali, anche senza l’aiuto della IA…
Sintetizzare la voce di un dj scomparso? Non lo farei…
(NL) – Sintetizzare una voce di un famoso dj scomparso per farlo parlare oggi è un’ipotesi suggestiva o macabra?
(Gianni Prandi) – Io non lo farei. Potrebbe avere un effetto comunicativo, ma dal punto di vista sostanziale ho qualche perplessità sul reale valore aggiunto.
Nessun progetto IA per Radio Bruno. Per ora
(NL) – Radio Bruno ha progetti a riguardo della IA?
(Gianni Prandi) – Al momento ancora no. Ma monitoriamo con attenzione ogni sviluppo. Analizzando – come nostra abitudine – i pro e i contro di ogni nuova tecnologia. (E.G. per NL)