MILANO – Fastweb cambia volto, cambia target e si fa in tre. Si è tenuta stamattina a Milano, presso il Palazzo della Mezzanotte (sede della Borsa) in Piazza Affari, la conferenza stampa di presentazione del nuovo mondo di Fastweb. Un’offerta commerciale completamente nuova che apre scenari interessanti per la società, fondata da Silvio Scaglia, e recentemente acquistata da Swisscom.
Fastweb, perciò, è ad un punto di svolta: la piattaforma digitale, dopo aver chiuso in utile l’ultimo trimestre, continua nella sua opera d’erosione nei confronti dell’utenza di Telecom Italia e, dopo l’acquisto da parte del nuovo azionista, non pare aver mutato la propria mission. Certo è, comunque, che da quando fu fondata da Scaglia nel 1999 di acqua sotto i ponti ne è passata tanta: da piattaforma destinata ad un’elite di pochi selezionati pionieri tecnologici, “high spender” e possessori di pc (all’epoca meno della metà degli attuali), Fastweb sta sempre più spostando il proprio target verso il basso. O meglio, la propria base d’utenza potenziale sta ampliandosi a vista d’occhio, comprendendo tutti, ma proprio tutti coloro che, digital divide a parte, possono essere raggiunti dal segnale. Da una nicchia di persone alla totalità della popolazione: è questa la svolta di Fastweb, che intende andare a stimolare le modalità d’acquisto di tre differenti target, ognuno dei quali, oggi per la prima volta, può scegliere il servizio che più si confà alle proprie esigenze, usufruendo di una tecnologia semplice ed economica. E’ stato il Responsabile Marketing Bruno Zito, intervenuto nel corso della conferenza stampa, a illustrare queste importanti novità, spiegando che il nuovo obiettivo della società è proprio l’ampliamento della base d’utenza verso il basso, verso coloro ancora ormeggiati al canone Telecom, andando a far leva proprio sugli argomenti che essi prediligono: barriere economiche all’ingresso, semplicità di strutturazione dell’offerta e semplicità d’utilizzo della tecnologia.
Andrea Conte, che ha introdotto l’incontro con la stampa, ha invece delineato le caratteristiche del mutato mercato delle tecnologie della comunicazione, dal tracollo dei dati d’utenza Telecom (il 74% delle famiglie italiane pagano l’abbonamento, contro il quasi 100% di alcuni anni fa), al ritardo dell’Italia nel settore della banda larga, sino alla moltiplicazione del potenziale mercato cui Fastweb va a puntare con decisione: niente più iper-informatici interessati al cosiddetto “prendi tre paghi uno”, ma clienti che scelgono esclusivamente ciò che vogliono. Ed è proprio per questo che la “seconda era” di Fastweb parte da una netta suddivisione delle offerte e delle piattaforme, unite soltanto dalla comune semplicità d’utilizzo, grazie all’unicità del modem da impiegare. E’ quanto ha spiegato, nel proseguito del suo intervento, Zito. Da settembre, infatti, gli utenti Fastweb avranno l’opportunità di scegliere uno (o più) dei tre pacchetti “Parla”, “Naviga” e “Guarda”, separati grazie alla modalità d’abbonamento “Easy” ed uniti da una serie di novità che interessano tutti e tre i settori della nuova comunicazione di Fastweb. Le vere novità assolute, a dir la verità, riguardano la televisione: per la prima volta in Italia, infatti, chiunque potrà abbonarsi all’Iptv, la web tv via cavo, senza alcun canone e senza dover dipendere da altri abbonamenti: con 20 euro al mese (contro i 14,57 di Telecom, la cui offerta, però, a confronto è comica), infatti, si avrà accesso alla cosiddetta Iptv 2.0, prima televisione via cavo interattiva. Con la possibilità, comunque, d’accedere alla linea telefonica e alla navigazione veloce, con una tariffa a consumo. Quelli che secondo i suoi dirigenti sono i veri fiori all’occhiello della Fastwebtv, quelle che Paolo Agostinelli, Responsabile Media e Tv, ha definito le killer application sono “Replay tv”, ovvero la possibilità di andare a rivedere ogni programma trasmesso dalle tv nazionali per tre giorni, e la tv on demand, che dà l’opportunità di acquistare cartoon, documentari, eventi musicali e sportivi pagando da 1,99 e 4,99 euro per ciascuno. Restiamo piuttosto scettici sulla effettiva ventata di novità portata da queste due applicazioni, ma i responsabili intervenuti questa mattina hanno affermato di puntarci in maniera assoluta. Altre importanti innovazioni riguardano, invece, il Videorec, un personal video recorder incluso all’interno del modem unico (utilizzabile per tv, connessione wireless ad internet ed operatore telefonico), che dà la possibilità di registrare qualsiasi programma senza alcun supporto, la presenza nel pacchetto dei canali del ddt, più numerosi canali tematici stranieri, film da noleggiare e quattro film gratis ogni mese. Per non parlare della possibilità di vedere tutta la programmazione in High Definition. In sostanza, un’offerta del tutto nuova nel panorama italiano, che si indirizza a tutti, ma che tiene conto delle differenti motivazioni d’acquisto.
Nel finale dell’incontro Agostinelli ha anche paragonato la nuova Apple tv (che offre la possibilità di vedere filmati e foto del pc sulla tv), tra poco disponibile in Italia, lanciata da Steve Jobs, al nuovo modello MyMediaCenter: a fronte dei 299 euro che il primo costerà sul mercato italiano, la strategia di Fastweb consente, con soli 29 euro ed un modem in meno, di accedere agli stessi servizi. Insomma, sembrerebbe tutto perfetto. Occorre adesso testare il mercato per vedere se le speranze di Fastweb troveranno pane per i propri denti nell’incontro con la clientela. Intanto, fanno sapere che per quanto riguarda i vecchi clienti, l’offerta potrà essere aggiornata con i nuovi parametri solo con il versamento di una quota una tantum per il cambiamento della tariffa. A partire, comunque, dal prossimo mese di gennaio.
Per finire, capitolo spot. Sempre Valentino e ancora Valentino. Incuranti della richiesta da parte di un gruppo d’utenti di estromettere il campione di motociclismo dalle pubblicità, a causa del suo non incarnare più lo spirito dell’utente Fastweb, dopo i noti guai col Fisco, i responsabili del settore Marketing hanno deciso di continuare a puntare su Rossi, con una nuova serie di spot televisivi dal titolo “Dalle stelle alle stalle”. (Giuseppe Colucci per NL)