La scorsa settimana è stata contrassegnata dalle vicende giudiziarie connesse alla delibera Agcom n. 366/10/CONS.
Prima la sentenza del TAR Lazio che aveva annullato il provvedimento dell’Agcom per la regolamentazione del logical channel numbering e i relativi provvedimenti di attribuzione del MSE-Com; poi il decreto inaudita altera parte del Consiglio di Stato, che ha congelato la decisione dei giudici di prime cure fino alla camera di consiglio del 30/08. Di ciò, su queste pagine, abbiamo detto di tutto e di più. Quel che invece merita una riflessione è l’atteggiamento esibito dai sindacati di categoria su questa complessa vicenda. Come sempre, l’eterogeneo mondo delle tv locali ha mostrato il suo composito aspetto: c’è chi ha perso una (ottima) occasione per stare zitto, proiettandosi in affermazioni palesemente non condivise dalla propria base associativa (e presumibilmente conseguendo il risultato di pregiudicare molti rinnovi di iscrizione); c’è chi è andato (un po’) sopra le righe, esagerando in esternazioni dal tenore opposto e, infine, c’è stato chi è stato zitto perché forse non sapeva come affrontare un argomento che, comunque lo si rigiri, resta controverso. Insomma, ancora una volta gli operatori nazionali e il governo possono tirare un sospiro di sollievo: finché le tv locali saranno rappresentate in questo modo, loro, possono dormire sonni tranquilli.