I gestori delle reti IP hanno marginalità inferiori dei content provider. Osservatorio 2/2024 Agcom conferma quanto sostenuto dagli analisti

Osservatorio sulle comunicazioni 2/2024

Si guadagna di più producendo contributi che gestendo le infrastrutture tecnologiche di distribuzione. Il luogo comune che i gestori delle reti IP avrebbero marginalità superiori di quelle dei fornitori di contenuti che su di esse viaggiano è smentito dai dati dell’Osservatorio sulle Comunicazioni 2/2024 dell’Agcom. Un rapporto che conferma quello che, in realtà, tutti gli analisti affermano da tempo: il business del content è più remunerativo di quello del network, in termini di marginalità economica.

Sintesi dei dati dell’Osservatorio sulle Comunicazioni 2/2024

Secondo le risultanze dell’Osservatorio 2/2024 di Agcom, il valore complessivo delle aree economiche di interesse dell’Autorità è cresciuto nel 2023, raggiungendo 53,85 miliardi di euro, un aumento del 2,0% rispetto all’anno precedente e del 3,1% rispetto al 2019.
Tuttavia, i singoli mercati mostrano dinamiche diverse. Le comunicazioni elettroniche hanno subito una riduzione di 2,93 miliardi di euro negli ultimi cinque anni, principalmente a causa della diminuzione dei ricavi dai servizi su rete mobile. La spesa finale della clientela nel 2023 è cresciuta dello 0,8% rispetto all’anno precedente, ma è diminuita del 9,7% rispetto al 2019. I ricavi della televisione sono aumentati di 200 milioni di euro grazie ai servizi a pagamento via IP, mentre le risorse della radio sono rimaste stabili. L’editoria quotidiana e periodica ha visto una riduzione di 900 milioni di euro. La pubblicità online è più che raddoppiata, raggiungendo 6,84 miliardi di euro nel 2023.

Il rapporto

L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha pubblicato l’edizione 2/2024 dell’Osservatorio sulle Comunicazioni, relativo al primo trimestre 2024.

Osservatorio 2/2024: mercato di riferimento, nel complesso, in crescita

In base ai dati elaborati dall’Autorità, si evidenzia che il valore complessivo delle aree economiche di interesse dell’Autorità (comunicazioni elettroniche, televisione in chiaro e a pagamento, radio, editoria quotidiana e periodica, pubblicità online, servizi di corrispondenza e consegna pacchi) è valutabile, nel 2023, in 53,85 miliardi di euro, in crescita su base annua del 2,0% e del 3,1% con riferimento al 2019 (anno d’inizio del periodo analizzato).

Trend differenziato

La variazione complessiva registrata dall’Osservatorio sulle Comunicazioni 2/2024 è pari a 1,08 miliardi su base annua, e di 1,62 miliardi rispetto al 2019, ma guardando ai singoli mercati si osservano dinamiche assai differenziate.

Le comunicazioni elettroniche in sofferenza

Negli ultimi cinque anni (2019-2023), le risorse delle comunicazioni elettroniche si sono ridotte di circa 2,93 miliardi di euro (da 30,07 a 27,14 miliardi di euro), di cui oltre il 90% ascrivibile alla riduzione dei ricavi dei servizi su rete mobile, un mercato caratterizzato da un’accentuata pressione competitiva.

Riferimento al 2019 penalizzante

La spesa finale della clientela residenziale e affari nel 2023 è cresciuta dello 0,8% su base annua, mentre rispetto al 2019 la flessione è del 9,7% (-2,39 mld €).

Bene la televisione, ma solo grazie ai servizi a pagamento via IP

Secondo l’Osservatorio sulle comunicazioni 2/2024, Tra il 2019 ed il 2023 i ricavi della televisione crescono, nel complesso, di circa 200 milioni di euro (passano da 8,03 a 8,24 miliardi di euro), ma senza l’apporto dei servizi a pagamento via web la riduzione sarebbe nell’ordine di 1,15 miliardi di euro (-15,1%).

osservatorio sulle comunicazioni agcom 2 2024 1 - I gestori delle reti IP hanno marginalità inferiori dei content provider. Osservatorio 2/2024 Agcom conferma quanto sostenuto dagli analisti

Stabile la radio, discesa per l’editoria quotidiana e periodica

Le risorse della radio (circa 630 milioni nel 2023) non mostrano mutamenti significativi, mentre quelle dell’editoria quotidiana e periodica si sono ridotte, nell’intero periodo considerato, di circa 900 milioni di euro (da 3,47 a 2,58 miliardi di euro, -25,7%).

Raddoppia la pubblicità online

Allo stesso tempo, il valore della pubblicità online è più che raddoppiato, passando da 3,36 miliardi di euro stimati per il 2019 a 6,84 miliardi di euro del 2023, con la componente ascrivibile alle sole piattaforme valutabile nel 2023 in circa 5,83 miliardi di euro (in crescita del 12,4% su base annua e del 122% rispetto ai valori del 2019).

Comunicazioni elettroniche

Nel dettaglio delle voci, a fine marzo 2024 nella rete fissa gli accessi complessivi mostrano un marginale aumento (+58 mila accessi) su base trimestrale, attestandosi intorno ai 20,24 milioni di linee.

Linee di rame

Le linee in rame si sono ridotte di circa 195 mila unità su base trimestrale e di 763 mila rispetto al marzo 2023. Nell’ultimo quadriennio sono diminuite di 5,31 milioni di accessi.

FTTC/FTTH

Pur se in flessione su base annua (-504 mila linee), gli accessi FTTC rappresentano circa il 48% della base clienti complessiva. Quelli FTTH crescono di 299 mila unità nel primo trimestre dell’anno e di 1,02 milioni su base annua, mentre rispetto al marzo 2020 l’incremento è di 3,54 milioni di linee.

Fixed Wireless Access

In aumento, anche se in misura più contenuta (circa 170 mila unità su base annua), risultano le linee Fixed Wireless Access che, a fine marzo 2024, sono pari a 2,2 milioni di accessi.

Broadband

Le linee broadband complessive sono stimate in circa 19,12 milioni di unità, risultando in crescita sia su base trimestrale (+100 mila linee circa), che su base annua (+110 mila); nel primo trimestre 2024 la flessione delle linee DSL (-615 mila unità) è stata pertanto più che controbilanciata dalla crescita delle linee in altra tecnologia.

Prestazioni

Le dinamiche illustrate indicano un consistente aumento delle prestazioni in termini di velocità di connessione commercializzata: il peso delle linee con velocità pari o superiori ai 100 Mbit/s è salito, tra il marzo 2020 e quello 2024 dal 43,0% al 74,4%. Da evidenziare la crescita del peso delle linee commercializzate con capacità trasmissiva ≥1GB/s, passato, corrispondentemente, dal 6,2% al 23,6% nel periodo 2020-2024.

Consumo dati

Contemporaneamente, continua la crescita del consumo di dati: in termini di volume complessivo, il traffico medio giornaliero nel primo trimestre 2024 ha segnato una crescita del 14,8% rispetto al corrispondente valore del 2023, segnando, allo stesso tempo, un +158% rispetto al corrispondente valore del pre-pandemico 2019. Ciò si riflette sul traffico giornaliero per linea broadband; i dati unitari di consumo, infatti, sono più che raddoppiati nel periodo 2019 – 2024, passando da 4,09 a 9,47 GB per linea in media al giorno.

Televisione

Nel settore televisivo gli ascolti medi giornalieri relativi al primo trimestre del 2024 rispetto al corrispondente periodo del 2023 non mostrano sostanziali variazioni sia nell’ “intero giorno” (si confermano 9,06 milioni di spettatori) sia nella fascia oraria “prime time” (da 21,02 a 20,96 milioni di spettatori, -0,3%).

Visione allargata

Ampliando l’arco temporale dell’analisi al 2020 (anno caratterizzato dai picchi di ascolti dovuti alla pandemia), gli ascolti medi del 2024 si sono ridotti, nell’“intero giorno” e nella fascia “prime time”, rispettivamente di 2,11 milioni (-18,9%) e di 4,33 milioni di unità (-17,1%).

Effetti pandemici

Tuttavia, se si considera il pre-pandemico 2019, anche se con intensità minore, si conferma il tendenziale calo degli ascolti della televisione generalista: in questo caso la riduzione dei telespettatori è di 1 milione nel giorno medio e di 2,8 nella fascia “prime time.

Performance editoriali specifiche

Con riferimento ai principali gruppi televisivi, gli spettatori medi giornalieri nell’“intero giorno”, i primi tre mesi del 2024 vedono Rai superare Mediaset (3,46 vs 3,35 milioni di spettatori), con la concessionaria pubblica che rispetto al 2023 perde circa 100 mila ascolti giornalieri (-2,7%) mentre quelli di Mediaset mostrano una più contenuta flessione pari a 50 mila telespettatori (-1,6%). Ampliando l’arco temporale dell’analisi dell’Osservatorio sulle comunicazioni 2/2024, tra il 2020 e il 2024 Rai perde 1,04 milioni telespettatori (-23,1%) mentre per Mediaset si registra una più contenuta riduzione di circa 530 mila telespettatori (-13,6%).

I due principali competitor tv

Con riferimento allo share, nel primo trimestre 2024 Rai supera Mediaset di 1,2 punti percentuali (38,1% contro il 36,9%), mentre nel 2020 la quota di Rai risultava superiore di 5,6 punti percentuali (40,2% contro il 34,7%).

Gli altri

Dopo i due principali gruppi televisivi seguono, nel primo trimestre 2024, WB/Discovery che con circa 800 mila spettatori giornalieri mostra una crescita del 15,3% su base annua, Comcast/Sky i cui ascolti (intorno ai 640 mila spettatori) rispetto al 2023 mostrano un lieve aumento (+1,1%) e Cairo Communication/La7 che cresce dell’8,6% (da 340 a 360 mila telespettatori circa).

Prime time

Nella fascia “prime time”, nei primi tre mesi del 2024, Rai si conferma principale editore televisivo con ascolti medi giornalieri pari a 8,28 milioni (39,5% share), contro i 7,46 di Mediaset (35,6% share).

Flessioni

La flessione degli spettatori, rispetto al corrispondente periodo del 2023, risulta, secondo le elaborazioni dell’Osservatorio sulle comunicazioni 2/2024, pari a 280 mila per Rai e a 380 mila per Mediaset. La distanza negli ascolti tra i due gruppi passa, tra il 2023 ed il 2024, da 730 a circa 820 mila unità, distanza che nel 2020 risultava pari a 1,46 milioni di telespettatori giornalieri, con Rai che registrava 10,45 milioni di telespettatori e Mediaset 8,99 milioni.

WB/Discovery, Comcast/Sky, Cairo Communication/La 7 

WB/Discovery con 1,81 milioni di ascolti giornalieri (+30,3% su base annua) ha “sorpassato” Comcast/Sky i cui ascolti (1,48 milioni giornalieri, +1,1%) non mostrato variazioni di rilievo rispetto al 2023. Il gruppo Cairo Communication/La 7 nel “prime time” registra ascolti pari a 1,19 milioni (+17,0%), in aumento di circa 170 mila ascoltatori rispetto al 2023.

Quanto guadagnano gli altri in termini di ascolti

Gli ascolti degli altri gruppi televisivi nel primo trimestre del 2024 hanno mostrato, su base annua, un leggero aumento (+10 mila ascolti) nell’“intero giorno” ed una riduzione di pari ampiezza nel “prime time”. Tra il 2020 ed il 2024 il loro peso sugli ascolti complessivi nella fascia oraria “intero giorno” è sceso dal 5,8% al 5,1% e dal 4,1% al 3,5% nel “prime time”.

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Piattaforme online

Analizzando i dati di utilizzo delle principali piattaforme online, nel mese di marzo 2024, oltre 44 milioni di utenti unici hanno navigato in rete, in media ciascuno per un totale di 73 ore e 35 minuti. Ai primi posti della graduatoria si confermano l’insieme di siti web e applicazioni che hanno a riferimento i big player internazionali (Alphabet/Google, META/Facebook/Instagram, Amazon, Microsoft), seguiti dalle piattaforme afferenti ad alcuni gruppi editoriali nazionali (Cairo Communication/Rcs Mediagroup, GEDI Gruppo editoriale, Fininvest/Mondadori).

Corriere della Sera, La Repubblica, Fanpage

Con riferimento all’andamento delle audience dei siti e applicazioni di informazione generalista, secondo l’Osservatorio sulle comunicazioni 2/2024, lo scorso marzo si sono registrati 37 milioni e 487 mila utenti unici, con una flessione del 2,2%, pari a 830 mila visitatori in meno rispetto a marzo 2023. Più specificamente, con circa 29 milioni e 305 mila utenti unici, quello del “Corriere della Sera” è risultato il sito (e relative applicazioni) maggiormente frequentato (-4,0% rispetto a marzo 2023), seguito da “La Repubblica” (28 milioni e 246 mila utenti, -6,4%) e “Fanpage” (22 milioni e 72 mila internauti, -7,6%).

Amazon, eBay, Subito.it

L’analisi delle piattaforme online di e-commerce evidenzia, con 38 milioni e 454 mila utenti unici registrati a marzo 2024, una crescita di 693 mila visitatori rispetto allo stesso mese del 2023. Nel dettaglio, ai primi posti si collocano i siti e le applicazioni di e-commerce di proprietà di Amazon, con 35,2 milioni di utenti unici (in contrazione dell’1% rispetto a marzo 2023), seguite da eBay che ottiene 17,8 milioni di visitatori (-1,5%) e da Subito.it (Gruppo Adevinta) con circa 13 milioni di utenti (+8,5%).

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Social media

Passando ai portali e communities che offrono in maniera prevalente contenuti generati dai propri membri, fra cui i siti e applicazioni di social network, con oltre 39 milioni di utenti unici raggiunti nel marzo 2024, l’Osservatorio sulle comunicazioni 2/2024 evidenzia una crescita su base annua, sia dei visitatori (+644 mila) che del tempo da loro dedicato alla navigazione (24 ore e 21 minuti, circa 3 ore in più rispetto a marzo 2023).

Social networking

Limitando l’analisi ai servizi di social networking, ai primi posti riscontriamo le piattaforme riconducibili al gruppo META: Facebook con 36,7 milioni di utenti e Instagram con 32,8 milioni di visitatori che ottengono, se paragonati ai valori di marzo 2023, una crescita rispettivamente dello 0,7% e del 4,0%. Altrettanto significativa l’evoluzione di TikTok (Gruppo Bytedance) e di X (precedentemente denominato Twitter) che hanno registrato, nel confronto con marzo 2023, un incremento dei propri visitatori, rispettivamente, del 7,4% e del 2,4%.

VOD

Con riferimento all’andamento degli utenti unici delle piattaforme che offrono servizi di video on demand (VOD) esclusivamente a pagamento, lo scorso marzo, con 15 milioni e 388 mila navigatori unici, si riscontra una crescita su base annua di 113 mila unità. In media, nei primi tre mesi del 2024, Netflix, con 8,2 milioni di utenti unici, rappresenta l’unico operatore a registrare una flessione (-7,3%) su base annua.

Bezos

Segue Amazon Prime Video i cui siti e applicazioni sono stati consultati da 6,9 milioni di visitatori medi (+8,9% sui valori medi del primo trimestre del 2023); Disney+ che raggiunge 3,8 milioni di internauti (+5,1%), Dazn visitato da 2,5 milioni di utenti unici (+ 6,8%) e, infine, Now (Sky), con visitatori unici medi pari a 1,5 milioni (+28,9%).

Tempi di navigazione streaming

Il tempo di navigazione sui principali siti di streaming video che offrono servizi esclusivamente a pagamento, secondo l’Osservatorio sulle comunicazioni 2/2024, a marzo 2024, è di circa 38 milioni di ore, sostanzialmente stabile se paragonato al marzo 2023.

Performance orarie

L’analisi delle ore complessivamente trascorse dai navigatori sulle diverse piattaforme nel primo trimestre del 2024 consente di osservare andamenti disomogenei per i principali operatori. Nel dettaglio, Netflix da circa 90 milioni di ore complessive realizzate nel primo trimestre del 2023 passa a 86 milioni di ore nello stesso periodo del 2024, registrando una riduzione del 4,5%. Analogamente Dazn presenta una flessione delle ore di navigazione degli utenti sui relativi siti e applicazioni (scende da 2,5 ore nel primo trimestre del 2023, a 2,1 ore nello stesso arco temporale del 2024).

Andamenti opposti

Andamenti opposti si evidenziano, invece, nel tempo dedicato alla consultazione dei siti e applicazioni di Amazon Prime Video (da 13 milioni di ore nei primi tre mesi del 2023, passa a 15 milioni di ore nello stesso periodo del 2024); di Disney+ e Sky/Now (che passano, rispettivamente, da 5 a 11 milioni di ore e da 788 mila ore a 1,2 milioni di ore, dal primo trimestre del 2023 ai primi tre mesi del 2024).

Free 

Le piattaforme di video on demand (VOD) che offrono servizi gratuiti, con quasi 36 milioni di navigatori unici raggiunti lo scorso marzo, risultano sostanzialmente stabili rispetto agli utenti registrati a marzo 2023.

News Mediaset Sites, Sky TG24, RaiPlay

Al riguardo, nel primo trimestre del 2024, nell’Osservatorio sulle comunicazioni 2/2024 si sottolinea come, tra le piattaforme VOD gratuite, quelle maggiormente visitate in termini di utenti unici medi mensili sono risultate News Mediaset Sites (con 21,4 milioni), Sky TG24 (con 9 milioni) e RaiPlay (8,7 milioni). Il tempo di navigazione dedicato a questa tipologia di siti, lo scorso marzo, è stato di circa 31 milioni di ore con una crescita del 3,1% a distanza di 12 mesi. Analogamente, il tempo trascorso da ciascun navigatore nella consultazione dei siti e applicazioni di tali piattaforme, pari a 51 minuti risulta in marginale crescita rispetto ai risultati del precedente marzo 2023.

 

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