Si sta purtroppo registrando la diffusione di un fenomeno che potrebbe rafforzare il dominio del commercio online in capo agli OTT e ad Amazon nello specifico. Si tratta della disinvolta attività di alcuni player dell’e-commerce che, nel tentativo di competere con Amazon & C., vendono prodotti non ancora disponibili (nel senso che non risultano in giacenza nei loro magazzini o che non sono comunque pronti per la consegna), facendosi tuttavia pagare dagli utenti come se lo fossero.
Non si tratta delle classiche truffe che prevedono la vendita di un bene non esistente e che mai lo sarà; è piuttosto uno stratagemma volto ad ottenere dal cliente un finanziamento indiretto (quand’anche parziale) per l’acquisto del bene stesso
Un sistema che, pur non essendo astrattamente illegale ab origine, non raramente degenera nell’impossibilità di far fronte agli impegni assunti, determinando, allora sì, un illecito, anche penalmente rilevante.
Sul piano amministrativo, proprio la scorsa settimana l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, a seguito dell’avvio di due procedimenti istruttori, ha adottato due distinti provvedimenti cautelari nei confronti di due società specializzate nella vendita online di prodotti di telefonia, elettronica e informatica.
Ai due player l’Agcm ha ordinato di sospendere ogni attività diretta alla vendita di prodotti non disponibili e all’addebito anticipato dei relativi corrispettivi.
“L’intervento – spiega l’Agcm in una nota – si inquadra in una più ampia strategia, già da tempo perseguita dall’Autorità, volta ad assicurare il corretto ed equilibrato sviluppo delle vendite online anche attraverso l’organica repressione di fenomeni quali la mancata consegna della merce ordinata e regolarmente pagata dai consumatori, gli ostacoli al rimborso delle somme versate e all’esercizio del diritto di recesso, nonché la divulgazione di informazioni false in merito al reale stato degli ordini di acquisto e alle effettive tempistiche di consegna degli stessi”.
Ma attenzione:comportamenti scorretti come quelli descritti, in realtà, non demotivano l’utente dall’acquisto online riconducendolo al mercato fisico.
Piuttosto, consolidano la posizione degli OTT del commercio online, in particolare Amazon, dotati di validi meccanismi di controllo sull’effettività ed affidabilità delle transazioni. Cioè proprio quegli over the top con cui si voleva competere.