Il Ministero ha lanciato il sasso e le associazioni di categoria hanno nascosto la mano. Ovviamente è finita come era stato supposto: al bando per gli FSMA locali (scadenza 10/06) parteciperanno la stragrande parte dei soggetti esistenti, per non pregiudicarsi qualsiasi opportunità futura.
Analogamente, alla gara per gli operatori di rete concorreranno, quantomeno nelle regioni più appetibili dal punto di vista della domanda di capacità trasmissiva, i più importanti player (anche perché la partecipazione è esclusivamente roba da sciùri). Sennonché, entrambi i bandi risultano mal studiati, peggio scritti e mai chiariti (con FAQ, che paiono perlopiù FUCK), con l’effetto che gli operatori brancicano nel buio più pesto, soffocati da mille dubbi ed altrettante perplessità, mentre i pochi funzionari ministeriali preposti – cui va riconosciuta una gran buona volontà – al telefono fanno quel poco che possono per aiutare i confusi interlocutori. Grandi assenti, invece, le rappresentanze di categoria delle emittenti, che pur non dubitiamo abbiamo contributo, sedendosi ai tavoli istituzionali dove i bandi sono stati partoriti, a far qualcosa di più che intiepidire le confortevoli seggiole. I sindacati paiono infatti essersi atomizzati dietro scarne informative copiaincollate dai bandi stessi e con i consuenti lamentosi e inutili comunicati. Ma questa, del resto, non è affatto una novità.