L’ufficio stampa Ibiquity mi ha appena inviato un aggiornamento sulla tecnologia HD Radio che in un certo senso contraddice quanto ho appena scritto a proposito della questione silicio. Nella newsletter periodica che Ibiquity dedica alle ultime notizie sulla penetrazione di HD Radio negli Stati Uniti, i nuovi apparecchi compatibili e la sperimentazione negli altri paesi, viene infatti annunciata la prossima disponibilità di componenti IBOC da parte di Samsung. Un comunicato che ho reperito sul sito del colosso coreano sottolinea tra l’altro che la collaborazione con Ibiquity ha fatto il suo debutto a Shenzhen in Cina, nel corso di un convegno dedicato alle opportunità di business della radio digitale “ibrida”.
In effetti il fattore Cina ha il suo bel peso nella complicata equazione della radio digitale. Dalla nazione-continente può arrivare la forza produttiva necessaria per attaccare il mercato di massa, ma anche l’attenzione nei confronti dei nuovi standard in termini di audience. In una geografia in cui un operatore di telefonia mobile di terzo o quarto livello può contare su svariate decine di milioni di abbonati, il problema della “scala” di un mercato potenziale è più facile da risolvere per chi progetta componenti o li deve assemblare in prodotti finali. Proprio questa considerazione sembra non deporre troppo favorevolmente per un sistema digitale come il DRM, ma per HD Radio le cose potrebbero andare in altro modo.
Al mio post precendente sul chipset Samsung per gli standard digitali non ibridi e non sovrapposti alle attuali bande analogiche, si aggiunge quindi un importante pezzo di informazione riguardante la futura (Samsung dice che i primi campioni di chipset per IBOC, che integreranno stadi RF e trattamento del base-band e occuperanno dimensioni pari a “un ventesimo rispetto ai chip concorrenti”) disponibilità di componenti per HD Radio. Finora la storia delle trasmissioni digitali ci dice che Stati Uniti, Europa e Asia non amano troppo procedere mano nella mano nella scelta degli standard da adottare, almeno all’inizio di una avventura tecnologica. Ma sulla radio uno non può neanche escludere una possibile convergenza. Secondo Ibiquity, il Messico e le Filippine hanno avviato le prime dimostrazioni di HD Radio. Non bisogna dimenticare che lo scetticismo che circonda IBOC in una nazione come la nostra è legato soprattutto a una situazione di affollamento dello spettro FM frutto di un percorso normativo travagliato. Altrove le frequenze analogiche possono essere più protette e IBOC può trovare maggiori giustificazioni.
Nella sua newsletter il press officer di Ibiquity, Perry Priestley, non perde occasione per sottolineare l’ingresso di Sony tra i fornitori di apparecchiature da tavolo e automotive per il nascente mercato HD Radio americano (oltre 1.300 stazioni on-air, più di 600 delle quali in multicasting). Il modello Sony XDR-S3HD (ma sigle più umane mai, eh?), annunciato a fine maggio, insieme all’adattatore per car radio XT-100HD, rappresentano una bella preda nel carniere della propaganda del digitale ibrido.