da Gevam
Là dove nidifica la cicogna nera, nei pressi di una necropoli Etrusca ed insediamento protostorico Villanoviano … si vuol costruire un gigantesco traliccio trasmettitore …
“Lettera aperta alla dirigenza di Rai Way – Italia.
Come ci si rivolge ad una S.p.A.? Gentile… Spettabile? Sicuramente questa lettera indirizzata a Rai Way troverà un lettore rispettabile, giacché è a lui che ci rivolgiamo. Con titubanza, invitiamo Rai Way a non presentare ricorso al TAR in merito alla deliberazione, della conferenza dei servizi indetta a Blera il mese ottobre 2006, che si oppone all’installazione di un grosso traliccio trasmettitore presso Blera. Le ragioni del doveroso ripensamento, da parte di Rai Way, sulla fattibilità dell’opera, non possono certo stare sulla carta, né possono essere indicate da colpe o pregi di passate e presenti amministrazioni. Le motivazioni dovrebbero essere più che altro di carattere umano. In quella valle, sopra quel poggetto, nidifica una cicogna nera, lo spazio è già occupato da lei e non può essere disturbata nella sua covata. Quel meraviglioso angolo di verde racchiude tre gioielli di valore inestimabile per la nostra storia. A San Giovenale gli scavi di Re Gustavo di Svezia portarono alla luce nel 1956 una ricchissima necropoli etrusca. A Luni sul Mignone è stata scoperto, da Potter nei primi anni ’60, il più antico (assieme a Narce nella valle del Treya) insediamento urbano protostorico, risalente al Villanoviano, già florido quando nel resto della penisola mancava ogni traccia di civiltà. A Montefortino, c’era una rinomata abbazia di santi padri cristiani che hanno meditato sulla bellezza della valle. Queste tre ragioni dovrebbero da sole sconsigliare Rai Way a perseguire la via della dissacrazione e del cemento, con una torre trasmittente di 186 metri d’altezza e 5.000 metri cubi d’accessori, con una potenza prevista di 650 KW. (molto superiore a quella potente di Radio Vaticana). Suvvia a che servirebbe quel mostro? Non certo a trasmettere le onde medie previste (trattandosi di un traliccio infossato tra i monti della Tolfa), non certo ad accontentare qualche interesse locale nascosto. Ma a questo punto chiedo, e mi chiedo, non ci sarà dell’altro? Qualcosa di veramente sporco? No, non credo sia così anzi sono confidente che Rai Way abbandonerà il suo errato percorso, ritirandosi in buon ordine di fronte alla compattezza delle 1.300 firme raccolte a Blera e dintorni tese ad istituire in quello stesso luogo un tempio della natura, “un monumento naturale” della Regione Lazio, così com’è stato proposto all’incontro del 4 novembre u.s. tenuto proprio a Blera. E questa vuole anche essere una lettera di solidarietà verso quelle persone.
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