Lavori in corso per il femminile di Mondadori, che cambierà gradualmente grafica e contenuti, con l’obiettivo di rinnovarsi. Ma come? A quanto pare ripartendo con una grande inchiesta sul sesso in stile Duepiù, la nota rivista degli anni ’70, che fece scalpore scardinando diversì taboo in fatto di erotismo. La scelta della direttrice di Grazia, Vera Montanari, sembra consapevole e funzionale, ma non manca di destare perplessità tra il popolo di blogger della rete.
L’inchiesta sarà pubblicata in una busta chiusa inserita nella rivista. Questo escamotage non verrà sfruttato semplicemente per dare un vintage a Grazia (ricalcando il format di Duepiù), ma anche per mostrarsi attento nei confronti dei lettori con bambini, che potrebbero erroneamente dare una svista all’inchiesta. Le domande saranno molto approfondite e non mancheranno di incuriosire anche le più assidue frequentatrici dell’omonimo blog all’indirizzo grazia.blog.it. Secondo la Montanari questa tipologia di inchieste è un ottimo strumento per dar voce al pubblico del gentil sesso e per mostrare l’opinione femminile sugli argomenti più vari.
Il giornalista Domenico Aliperto, che ha intervistato Vera Montanari per Marketing Oggi, non ha esitato a chiederle cosa pensasse del crescente interesse dell’editoria per le tematiche legate alla sessualità e se ci fosse ancora spazio per una rivista interamente dedicata all’erotismo come Duepiù. La Montanari ha risposto definendo il sesso un argomento piuttosto inflazionato in edicola, trattato spesso e volentieri da diverse riviste e che non necessita dunque di un magazine intero dedicato. La direttrice ha anche ammesso che le riviste cercano di andare sempre incontro alle esigenze del pubblico, che non smette mai di stupire.
Saranno davvero i lettori a chiedere di trattare, così sovente, certi argomenti o i direttori dei giornali ad istigare, la stessa utenza, con il “trucco”, almeno trentennale, dell’inchiesta sul sesso? (M.M.)