Era nell’aria da anni, annunciato dal 2006 e finalmente, lo scorso 29 agosto, Mondadori è entrata ufficialmente nel mercato francese. C’è entrata con un prodotto che in Italia è una garanzia di successo e che ora punta all’up market d’oltralpe, altro bacino importante e strategico per quanto riguarda i beni di lusso. E’ nata Grazia Francia, da quasi due settimane nelle edicole francesi.
Il progetto, si spiega in una nota diffusa dalla stessa società editrice italiana, facente capo alla famiglia Berlusconi e presieduta dalla figlia del premier, Marina, è "un’operazione fortemente strategica, finalizzata a consolidare il proprio posizionamento in Francia in particolar modo nell’up- market, un segmento che ha continuato a registrare nel paese, anche nel 2008, un andamento positivo". L’uscita francese di Grazia era già in preparazione da almeno due anni. Almeno da quando, nel giugno del 2006, la società editrice milanese firmò l’accordo per l’acquisto di Emap France per 545 milioni di euro.
Emap France è apparentemente un’anonima casa editrice d’oltralpe, di quelle senza infamia e senza lode, che non hanno un ruolo preponderante nello scenario editoriale del Paese. La Mondadori, per bocca di Marina Berlusconi, però, allora l’aveva definita "la grande occasione che aspettavamo da temnpo". Sarà.
Ad ogni modo, l’idea di base dell’ad Costa e del direttore generale periodici Nini Briglia era quella di esportare un prodotto italianissimo ed avviato, come Grazia, in un mercato che per certi versi ha molto in comune con il nostro. A spiegarlo è lo stesso Briglia, a Prima Comunicazione: "Italia e Francia sono i Paesi che nel mondo rappresentano uno stile di vita legato al bello e al lusso e dove si concentrano i marchi, le holding e gli investitori più importanti in questi campi. – dice – Ecco perché per la Mondadori è fondamentale aver acquistato una piattaforma editoriale in Francia, che ci permetterà di moltiplicare e accelerare la nostra azione in campo internazionale". Ora Grazia è nelle edicole di Parigi e dintroni, occorrerà testarne le potenzialità fuori dal contesto nazionale italiano. E, se funziona, magari esportala in altri Paesi. (G.M. per NL)