Google si impegnerà, nei tempi tecnici necessari perché l’operazione riesca nel migliore dei modi, ad applicare una sorta di filtro ai propri servizi, primo tra tutti YouTube (acquistato appena pochi mesi fa per due milioni di dollari), onde evitare il proliferare di ogni tipo di file piratato (pratica attualmente molto in uso). Già, infatti, la nota compagnia americana ha deciso di cedere alle pressioni provenienti dagli ambienti delle majors del mondo delle etichette discografiche e dagli artisti le cui creazioni vengono sistematicamente piratate, violando così le norme sul copyright. Ad annunciarlo è proprio l’amministratore delegato della compagnia, Eric Schmidt, in un’intervista della scorsa settimana: “Ci siamo definitivamente impegnati a fornire tecnologie per la protezione del diritto d’autore. E’ una delle priorità della compagnia”. Niente più video pirata su YouTube, quindi: è questo il delicato onere che Schmidt ha accettato portare avanti, dopo i numerosi attacchi ricevuti. Per farlo si servirà di un grosso database di video e musica coperti dal copyright, riuscendo così a captare i file pirata (poiché già presenti nel database), e a scartarli prima che questi vengano immessi sui portali come YouTube. Un cambiamento importante, difficile da portare a termine, ma per cui Google, per bocca del suo ad, promette una risoluzione in tempi ponderatamente brevi. (L.B. per NL)