Non vi erano dubbi: Google sarebbe stata la prima a lanciarlo sul mercato. Parliamo del notebook di nuova generazione, con tecnologia cloud computing e, come spiega il CEO Eric Schmidt, diskless (senza disco).
Insomma, un vero e proprio personal computer nella forma, ma privo di disco fisso e programmi, almeno in apparenza: tutto risiederà sul web (o come piace dire ai tecnologici, on the cloud, sulle nuvole) così da garantire piena funzionalità e velocità al sistema che non invecchierà più precocemente per via dei pesanti aggiornamenti a software, antivirus e applicazioni. Il prototipo, per ora disponibile esclusivamente negli Stati Uniti, sarà dotato di uno schermo da 12”, tastiera completa, touchpad esteso, connettività 3G e WiFi N, webcam e otto ore di autonomia o otto giorni in modalità standby – fonte: Repubblica.it. Da San Francisco fanno anche sapere che il lancio definitivo sul mercato potrebbe avvenire, almeno per gli States, già a metà del prossimo anno e il sistema sarà prodotto da colossi del calibro di Acer e Samsung con processori Intel. Non è un caso che questa tecnologia abbia trovato una soluzione tra le mura di Google e non tra quelle di Microsoft che, nonostante abbia creato sistemi analoghi per il lavoro browser-centrico (si pensi a Microsoft Office Live Workspace), è ancora troppo legata, per ragioni storiche, al binomio software-sistema operativo. Il successo in questo caso è riservato ad un’azienda più giovane e dinamica che ha fatto della tecnologia on the cloud (peraltro la medesima utilizzata da Drivecast, il media manager per streaming audio di cui abbiamo più volte dato conto su queste pagine) uno dei suoi principali dogmi. Basti pensare a Google Docs, a Googe Books o Editions e a tutti quei servizi che l’azienda di Mountain View continua a sviluppare per l’utilizzo direttamente dal web. Non ci sarà più bisogno di installare software; sarà piuttosto sufficiente avere una password e una connessione ad internet. Al resto ci pensano i sistemi web-based di Google. (M.M. per NL)