New York – Era nell’aria da lungo tempo ed ora è ufficiale: gli spot di Google si infilano anche nei programmi televisivi con caratteristiche inedite per la pubblicità sul vecchio medium. Al contrario degli spot tradizionali, infatti, di questi si avranno dati e reportistiche del tutto simili a quelle già disponibili su Internet.
In particolare, spiega Google, degli spot che saranno trasmessi dalle due emittenti via cavo coinvolte nella prima sperimentazione, Astound Cable e Echostar, si saprà da quanti spettatori siano stati visti e per quanto tempo, con un dato aggiornato al secondo.
Il punto debole del nuovo giochino, come sottolinea qualcuno, sta nel fatto che, per funzionare, gli utenti tv dovranno far conoscere i propri interessi a Google affinché BigG spari sulle loro televisioni, grazie ai set-top box usati da Echostar e Astound, solo gli spot di interesse.
A sostenere Google in questa segmentazione dell’audience interviene una partnership stretta con l’operatore Dish, che fornisce contenuti interattivi e che già è in grado di offrire un certo grado di profilazione dell’utenza. Gli spettatori dovranno comunque esprimere un proprio consenso all’uso dei dati raccolti da Dish per le finalità pubblicitarie di Google.
Google, che già sta lavorando sugli spot nelle radio, nei videogiochi e nei cellulari, ha dichiarato per bocca del suo CEO Eric Schmidt di voler “aggiungere valore a questo importante medium fornendo pubblicità più mirate per gli spettatori, migliore reportistica per gli inserzionisti e una maggiore raccolta pubblicitaria per emittenti e operatori televisivi”.
I “trial” del nuovo sistema riguarderanno un pubblico già molto ampio. Al network televisivo di Echostar sono abbonati più di 13 milioni di utenti e Google fa sapere che il sistema funzionerà in modo simile a quanto avviene sulle altre piattaforme di BigG: Echostar metterà a disposizione degli inserzionisti di Google una certa quantità di spazio, e Google lo sfrutterà per veicolare messaggi pubblicitari mirati ad una certa fetta del pubblico. Da parte loro, gli inserzionisti decideranno di volta in volta quanto vorranno spendere per le singole campagne.
Sul fronte privacy Google tiene comunque a sottolineare che tutti i dati saranno anonimizzati e che, dunque, non vi sarebbe alcuna possibilità di tracciare le “abitudini televisive” degli spettatori.