La pubblicità sul web è invadente, intasa i siti e ostacola la navigazione. E’ questa l’opinione di molti internauti infastiditi dall’eccessiva quantità di pubblicità presente nei siti internet. Nonostante ciò, dall’altra parte, si continua a investire nella raccolta pubblicitaria on line.
Giovane, dinamica e sensibile alle variazioni del mercato, la pubblicità in rete è un passaggio diventato ormai obbligatorio che attira molte imprese. Nella prima metà del 2008, infatti, gli investimenti sono cresciuti del 23% e, nel solo mese di giugno, hanno subito un aumento del 15%. Secondo i dati forniti dall’Osservatorio Fcp-Assointernet e Iab Italia, nel semestre gennaio-giugno 2008 la spesa ha raggiunto quota 134,4 milioni di euro. Si investe di più sui classici banner, sponsorizzazioni e bottoni, e-mail e newsletter. Ma anche nella tipologia keywords, advertorial (giochi con messaggi delle aziende) e sms che però stanno subendo un decremento. Il mese di giugno ha registrato, invece, un incremento dell’8% rispetto al mese di maggio 2008.
Dichiara Massimo Crotti presidente Fcp-Assointernet: “L’andamento del mercato pubblicitario on line registra una crescita anno su anno per il mese di giungo superiore in percentuale a quella registrata nello scorso mese di maggio. Il segnale può essere giudicato come importante perché riflette una capacità di incremento notevole se ricondotta a un mese che già nel corso del 2007 aveva registrato una performance molto importante.” Riscuote molto successo la pubblicità su internet tanto da far pensare ad un imminente sorpasso di tutti i media tradizionali. Secondo la relazione compiuta da Lorenzo Sassoli de Bianchi, presidente della Utenti pubblicità associati (Upa), nel 2008 gli investimenti pubblicitari sul web supererebbero quelli radiofonici per la prima volta in Italia. Secondo de Bianchi a fine 2008 la rete rappresenterà il 6,3% della torta pubblicitaria contro il 5,9% della radio. (da www.ilsussidiario.net).
Questo è ciò che sta succedendo anche in Francia dove gli investimenti pubblicitari in rete (14,7%) superano quelli della radio(13,3%). Nel primo semestre 2008, secondo lo studio di Tns media intelligence realizzato per conto dell’Interactive advertising bureau (Iab), gli investimenti sono cresciuti del 38,1% raggiungendo quota 1,83 miliardi di euro. Il numero di inserzionisti sul web è aumentato del 32% per un totale di 3.357, più del doppio di quelli che investono sugli spot televisivi.
Sono molte le aziende francesi entrate in questa fruttuosa spirale pubblicitaria attirate dai recenti successi. Osserva Jerome de Labriffe, presidente di Iab France: “Ci sono molti ambiti merceologici che non sono per nulla rappresentati su internet. Bisogna ancora lavorare, per esempio, sugli inserzionisti della distribuzione, della cultura, dell’abbigliamento e del turismo che mostrano una presenza percentuale molto bassa.” (Sara Fabiani per NL)