Il ministro della giustizia, Francesco Nitto Palma, ha confermato la necessità dell’assistenza tecnica legale all’interno dei procedimenti di conciliazione, per una maggiore garanzia e tutela dei diritti del cittadino.
Il Consiglio nazionale forense ha ottenuto il benestare del guardasigilli Francesco Nitto Palma in merito alla proposta, a suo tempo esaminata, a riguardo della necessaria assistenza tecnica legale nei procedimenti di conciliazione: è necessaria affinchè le parti possano agire con la piena consapevolezza e libertà d’azione di fronte ad ogni conciliatore. Tale tutela, quindi, sarebbe, garantita dall’avvocatura, che coopera alla soluzione dei problemi accedendo alla giustizia in ogni suo stato e grado, non risparmiando quindi i procedimenti di conciliazione. La volontà è chiaramente quella di far in modo di proteggere i diritti dei cittadini, indipendentemente che essi agiscano davanti ad un giudice o ad un conciliatore: l’avvocatura è quindi il filtro attraverso cui accedere alla giustizia ed ottenere una soluzione. Il connubio tra difesa legale e conciliazione, che sembra concretizzarsi in linea con il testo della conciliazione obbligatoria, è stato voluto in primis dall’avvocatura stessa fortemente preoccupata dei possibili abusi che si potrebbero verificare nel corso del procedimento davanti ad organi di mediazione, della cui professionalità i legali dubitano. Lavori in corso quindi per le dinamiche della conciliazione, soprattutto in balia delle intenzioni della Corte Costituzionale: si attende la sentenza che potrebbe cancellare in un attimo i capi saldi del decreto legislativo che ha introdotto l’obbligatorietà della mediazione per determinate controversie. Infatti, ad opera della Corte Costituzionale, tale obbligatorietà potrebbe essere indebolita, escludendo tutte le controversie di valore superiore a 5 mila euro, ottemperando così alle disposizioni comunitarie che ammettono di derogare alla mediazione solo per quanto concerne le small claims (piccole liti). Il rapporto tra governo e avvocatura diventa quindi indispensabile per la valutazione degli aspetti nonché delle nuove esigenze della giustizia: riduzione dei costi, libertà di azione e tutela del cittadino. (C.S. per NL)