da Franco Abruzzo.it
Roma, 31 maggio 2008. Il governo, attraverso il ministero dello Sviluppo economico, deve pronunciarsi nuovamente sulla richiesta di Europa 7 di avere assegnate delle frequenze, «anche in applicazione della sentenza della Corte di giustizia» europea del 31 gennaio 2008”. È uno dei passaggi centrali delle sentenze del Consiglio di Stato, sezione VI, sulla vicenda dell’emittente che nel 1999 vinse il bando di gara per una concessione tv e che da allora lamenta la mancata assegnazione delle frequenze. Quanto al risarcimento danni in denaro chiesto da Europa 7, il Consiglio di Stato si riserva di decidere, e a in tal senso è già convocata un’udienza per il 16 dicembre 2008, tenendo conto sia della decisione dell’amministrazione pubblica e sia della ulteriore documentazione che lo Stato dovrà presentare entro il 15 ottobre 2008. In sostanza, i giudici di Palazzo Spada sottolineano che non possono imporre all’amministrazione la distribuzione delle frequenze, ma che tuttavia il Ministero deve pronunciarsi nuovamente sull’istanza di Europa 7, tenendo conto della sentenza della Corte Ue che, interpellata dallo stesso Consiglio di Stato, il 31 gennaio scorso ha stabilito che il sistema dell’assegnazione delle frequenze in Italia non risponde a criteri obiettivi, trasparenti e non discriminatori fissati in sede Ue. La questione, quindi, torna al ministero che deve riprendere in esame la vicenda e «rideterminarsi motivatamente». Sul risarcimento danni – Europa 7 aveva chiesto poco più di 2 miliardi di euro nel caso in cui avesse ottenuto le frequenze, oppure 3 miliardi in caso di mancata assegnazione delle frequenze stesse – il Consiglio di Stato si è riservato invece di pronunciarsi successivamente. La Suprema magistratura amministrativa ha anche respinto il ricorso di Europa 7 per l’annullamento della sentenza del Tar con la quale era stato dichiarato inammissibile e irricevibile il ricorso dell’emittente relativo all’abilitazione di Rete 4. Di fatto, quindi, Rete 4 è legittimata a proseguire l’attività di radio diffusione televisiva in ambito nazionale. (ANSA).
TV: CONFALONIERI, NESSUNA OMBRA SU LEGITTIMITÀ FREQUENZE RETE4
Trento, 31 maggio 2008. «Europa 7 non ha alcun diritto alle frequenze di Rete4 e non c’è nessuna ombra sulla legittimità delle frequenze di Rete4». Così il presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri, arrivando al Festival dell’economia di Trento, ha commentato la sentenza del Consiglio di Stato che, ha aggiunto Confalonieri, «ha detto che bisogna applicare la sentenza comunitaria, ma questa sentenza non dice che Rete4 doveva restituire le frequenze. Europa7 non ha alcun diritto alle frequenze di Rete4, caso mai, dopo una istruttoria che durerà da qui al 15 ottobre, potrebbe aver diritto a un risarcimento la cui entità dovrà essere valutata dal Consiglio di Stato e dal Ministero». (RADIOCOR)
TV: GENTILONI (PD), ORA GOVERNO LIBERI LE FREQUENZE
Roma, 31 maggio 2008. «La decisione del Consiglio di Stato riconosce finalmente e definitivamente il diritto a Europa 7 di avere le frequenze necessarie a trasmettere. Ora il governo non può rispondere in modo pilatesco». A sottolinearlo in una nota è Paolo Gentiloni, responsabile comunicazione del Partito democratico. «La decisione odierna – dice – è interlocutoria dal momento che chiede al Governo, alla luce della sentenza della Corte di Giustizia Europea del 31 gennaio scorso, di rispondere alla richiesta di frequenze di Europa 7». «A questa richiesta -avverte Gentiloni- il governo dovrà rispondere senza accampare il pretesto della mancanza di frequenze libere. Nella scorsa legislatura il governo aveva ipotizzato di trasferire in anticipo sul digitale Rete4 e una rete RAI, proprio per soddisfare i diritti di Europa 7 e aprire il mercato delle frequenze. Sarebbe troppo comodo ora – osserva – dire che di frequenze non ce n’è e far pagare a dicembre ai contribuenti un risarcimento miliardario. La decisione di respingere la richiesta di sospensione delle trasmissioni di Rete 4 era largamente attesa anche perché del giudizio in corso Rete 4 non era parte». «Il problema -scrive- del regime italiano delle frequenze e del suo contrasto con la normativa europea, su cui il recente emendamento del Governo aveva tentato una maldestra sanatoria, è più che mai attuale e non potrà essere eluso», conclude Gentiloni che esprime, infine, «soddisfazione per il via libera del Consiglio di Stato alla gara per le frequenze – la prima mai realizzata in Italia – da lui indetta alcuni mesi fa in qualità di ministro delle Comunicazioni del governo Prodi». (Adnkronos)
Frequenze tv, il Consiglio di Stato: «Applicare la sentenza Ue su Europa 7»
Respinto il ricorso di Mediaset. Richiamata la decisione della Corte di giustizia dell’Unione europea
Roma, 31 maggio 2008. Il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso in appello proposto da Rti (Mediaset) contro Centro Europa 7 per l’annullamento della sentenza del Tar del Lazio del 16 settembre 2004 «ritenendo la persistenza del dovere del ministero di rideterminarsi motivatamente sull’istanza di Centro Europa intesa alla attribuzione delle frequenze di cui al decreto ministeriale 28 luglio 1999, anche in applicazione della sentenza della Corte di giustizia del 31 gennaio 2008». Dunque, il Consiglio di Stato richiama esplicitamente la sentenza della Corte europea secondo la quale le norme italiane sulle frequenze non rispettano le direttive comunitarie, non rispettano il principio della libera prestazione dei servizi e non seguono criteri di selezione obiettivi. La sentenza Ue riconosceva a Europa 7 (emittente che nel 1999 vinse il bando di gara per una concessione tv) il diritto ad avere le frequenze per trasmettere, ritenendo illegittimo il lungo periodo transitorio di cui ha sinora beneficiato Rete 4.
GOVERNO – In sostanza, i giudici di Palazzo Spada sottolineano che non possono imporre all’amministrazione la distribuzione delle frequenze, ma che tuttavia il ministero deve pronunciarsi nuovamente sull’istanza di Europa 7. La questione, quindi, torna al ministero che deve riprendere in esame la vicenda e «rideterminarsi motivatamente». Sul risarcimento danni – Europa 7 aveva chiesto poco più di 2 miliardi di euro nel caso in cui avesse ottenuto le frequenze, oppure 3 miliardi in caso di mancata assegnazione delle frequenze stesse – il Consiglio di Stato si è riservato invece di pronunciarsi successivamente. La Suprema magistratura amministrativa ha anche respinto il ricorso di Europa 7 per l’annullamento della sentenza del Tar con la quale era stato dichiarato inammissibile e irricevibile il ricorso dell’emittente relativo all’abilitazione di Retequattro. Di fatto, quindi, Retequattro è legittimata – per il momento – a proseguire l’attività di diffusione televisiva in ambito nazionale.
MEDIASET – «Con l’odierna sentenza del Consiglio di Stato si chiude definitivamente ogni dubbio sul diritto di Retequattro a trasmettere. Anche l’ultimo tentativo di invocare lo stop della magistratura all’attività della rete Mediaset è fallito. Il Consiglio di Stato ha infatti respinto il ricorso proposto da Centro Europa 7 che aveva l’obiettivo di annullare la sentenza del Tar del Lazio che già nel 2004 aveva respinto la richiesta di revocare l’autorizzazione di Retequattro a trasmettere». Lo dice una nota Mediaset a commento della decisione dei giudici di Palazzo Spada. «Due gradi di giustizia amministrativa (Tar prima, Consiglio di Stato oggi) si sono pronunciati in modo incontrovertibile – aggiunge il comunicato del gruppo di Cologno Monzese – contro chi chiedeva di spegnere Retequattro». (www.corriere.it)
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