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Assicurare un futuro a La7: è il senso dell’appello, firmato da una cinquantina di parlamentari dell’opposizione ma anche della maggioranza, che sarà inviato in queste ore a Franco Bernabè, amministratore delegato di Telecom Italia (che controlla Ti Media e quindi l’emittente), alla vigilia dell’avvio del confronto tra azienda, comitato di redazione, Federazione nazionale della stampa e Associazioni regionali di stampa del Lazio e della Lombardia sulla procedura di licenziamento per 25 giornalisti.
”La7 – si legge nell’appello, promosso da Vincenzo Vita e Giuseppe Giulietti – la tv del gruppo Telecom Italia, punta avanzata della ricerca e della sperimentazione tecnologica nei media del nostro Paese. È un’azienda, quindi, che più di ogni altra, nell’interesse degli azionisti e del Paese, dovrebbe puntare sullo sviluppo multimediale partendo proprio dai suoi assetti e dalla riconosciuta professionalità dei giornalisti dell’emittente: per questo quanto accade a La7 appare ancora più inspiegabile e inaccettabile”. I firmatari – da Anna Finocchiaro e Luigi Zanda, da Marco Follini a Giovanna Melandri, da Luigi Ramponi a Giacomo Santini per il Pdl – chiedono anche che ”tutte le forze politiche aprano un dibattito e un confronto sul destino dell’emittente a tutela non solo del legittimo interesse dei 25 giornalisti a mantenere il proprio posto di lavoro, ma soprattutto dell’effettiva applicazione dell’articolo 21 della Costituzione anche nel settore radio tv”.
”Speriamo che Bernabè ci ripensi – ha detto Vita illustrando oggi l’appello in conferenza stampa al Senato – e che questo atto del Parlamento possa essere la premessa per un’intesa e non un’offesa al mondo dell’informazione”. ”Si rischia non solo il maestro unico, ma anche la tv unica e il giornale unico”, è il paradosso usato da Giulietti, che ha lanciato l’idea di estendere l’appello ”anche al mondo del cinema, del teatro e della comunicazione” e di ”promuovere un’iniziativa nazionale sui rischi legati ai tagli all’editoria”. Sul ”valore generale” della vertenza La7 ha insistito anche Roberto Natale, presidente della Fnsi: ”Al confronto con l’azienda – ha detto – andremo con la massima determinazione: le linee guida saranno la valorizzazione del lavoro dei giornalisti e l’attenzione alle risorse interne”.
”Non firmeremo alcun accordo – ha sottolineato Paolo Buttutini, segretario di Stampa Romana – che preveda anche un solo licenziamento: Siamo disponibili a ragionare sulla necessità dei risparmi, ma non sulla pelle dei colleghi giornalisti”. (ANSA)