Giudice di pace su internet. Lo comunica direttamente il ministro della giustizia Alfano da Youtube. Non è uno scherzo, ed il video è stato visto già migliaia di volte dalla sua prima comparizione, il 6 maggio.
Nell’intervento il ministro ci dice, dal suo studio con una webcam, che il Giudice di Pace nel nostro Paese segue circa due milioni di procedimenti all’anno, con tutto ciò che comporta: code, smarrimenti di fascicoli e innumerevoli ore perse per i contendenti. E’ stato quindi messo online il procedimento avanti a tale organo giurisdizionale, e per averne la conferma basta andare sul sito www.giustizia.it. Ognuno di noi potrà pertanto, direttamente da casa, inserendo i dati relativi alla propria causa, controllare a che punto essa si trovi. Il ministro spiega via web che non è possibile che un cittadino possa migliorare la qualità della sua vita sfruttando i benefici di internet, e contemporaneamente non possa accedere alla giustizia senza sfruttare i principali vantaggi di questa tecnologia: la velocità e l’immediatezza. Alfano, nello stesso video, ci mostra il funzionamento del sito, in particolare della prima schermata, suddivisa in due parti, nelle quali è possibile compilare ricorsi avverso le sanzioni amministrative e decreti ingiuntivi; vi è poi un motore di ricerca che permetterà ai possessori del numero di registro della causa (R.G.) di controllare in tempo reale il procedere dell’istruttoria. Una riforma importante, della quale tutti avevano bisogno, anche in considerazione dell’ampliamento della sfera di competenza del Giudice di Pace: dalle sanzioni per violazione del codice della strada, il cui valore è stato innalzato fino alla soglia dei ventimila euro, alle sanzioni amministrative in generale, dai procedimenti civili di valore fino a cinquemila euro, ai piccoli reati, quali minaccia, ingiuria e lesioni colpose tanto per citarne alcuni. Competenza, peraltro, dallo scorso anno ampliata ulteriormente, col giudizio in materia di immigrazione clandestina, nel quale ha il compito di convalida amministrativa della decisione di espulsione degli immigrati illegali. (P.T. per NL)