da Franco Abruzzo.it
Roma, 14 febbraio 2008. Giovedì prossimo, 21 febbraio, i rappresentanti nazionali di Unci, Fnsi e Ordine dei Giornalisti, e Cronisti Veneti, Ordine e Sindacato dei giornalisti del Veneto hanno programmato a Venezia a due iniziative contro “le ricorrenti perquisizioni alle quali sono sottoposti, per ordine della magistratura, i cronisti che seguono le vicende giudiziarie, in primo luogo l’inchiesta sul cosiddetto Una bomber”. Alle 10, è fissato un incontro con il Procuratore generale di Venezia, Ennio Fortuna, presso la Corte d’Appello a Palazzo Grimani, che è responsabile distrettuale, il cui ufficio è quello di indirizzare e coordinare il lavoro delle procure, le stesse da cui sono partiti gli ordini di perquisizione. Alle 12, nella sede dell’Ordine, in Campo San Polo, è convocata una assemblea con i colleghi per informarli delle iniziative intraprese per difendere il diritto-dovere di cronaca, il diritto alla libertà di stampa e a informare correttamente e sentire le loro esigenze. “Quella del 5 febbraio nei confronti del collega Carlo Mion, – spiega l’Unci in una nota – è stata solo l’ultima di una serie di perquisizioni ordinate dalla magistratura del Triveneto nei confronti di troppi colleghi. Ne hanno fatto le spese Claudio Erné, che aveva seguito l’inchiesta sui servizi deviati; i colleghi del quotidiano Il Trentino, per un’inchiesta su appalti affidati a una clinica privata; Enzo Bordin e Lino Lava, per un’inchiesta su un giro di spaccio di cocaina che i carabinieri attribuivano a ‘bande albanesi’ ma che era gestita da personaggi della ‘Padova bene’; Ugo Dinello, per un’inchiesta sulle prove tecniche su Una bomber in possesso della Procura. Alle iniziative del 21 parteciperanno Guido Columba, presidente dell’Unci, Franco Siddi, Segretario generale, ed Enrico Ferri segretario nazionale, della Fnsi, Lorenzo Del Boca Presidente dell’Ordine dei giornalisti, Ugo Dinello, presidente dei Cronisti Veneti, Daniele Carlon segretario del Sindacato Giornalisti Veneti e Gianluca Amadori presidente dell’Ordine del Veneto”. (ANSA).
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SEGRETO PROFESSIONALE E PERQUISIZIONI,
Con le sentenze Goodwin, Roemen e Tillack, la Corte di Strasburgo impone l’alt alle perquisizioni nelle redazioni e tutela le fonti dei giornalisti. Pm e giudici italiani devono indagare solo sui loro collaboratori (che “spifferano” le notizie) e non su chi riceve l’informazione in maniera pulita.
Ricerca di Franco Abruzzo (docente universitario a contratto di Diritto dell’informazione e dell’editoria)