"Se così è siamo in presenza di un colpo di mano gravissimo e inaccettabile, motivo di allarme in più proprio nella stagione in cui si parla di legge per mettere il bavaglio all’informazione".
Lo ha dichiarato il segretario Fnsi, Franco Siddi, commentando le indiscrezioni secondo cui la bozza della manovra economica del Governo, che andrà giovedì all’esame del Consiglio dei Ministri, conterrebbe probabili limitazioni se non addirittura l’abolizione di alcuni ordini professionali tra cui quello dei giornalisti. "Con una norma che riguarda la manovra economica – ha spiegato Siddi – paradossalmente perché toccherebbe anche i medici, tutte quelle professioni che hanno a loro fondamento, oltre alla sapienza tecnica o scientifica o professionale, una base etica fondamentale verrebbero cancellate". Secondo Siddi, "evidentemente non essendo in grado di fare una legge per loro – ha detto parlando del Governo – perché sarebbe la legge della casta, cercano di aggirare parlando di economia su un tema che non ha nulla di economico. Se così non è che sia fatta chiarezza al più presto". "Non si capisce – ha precisato – cosa c’entri con l’economia e con i fattori dello sviluppo e della crisi del Paese. Si dice che vengono abrogate le norme che attraverso gli ordini, salvo che per farmacisti, notai, autotrasportatori ed architetti, restringono l’accesso o introducono regole per l’esercizio della professione. Onestamente è sorprendete che ciò accada, sembrerebbe un colpo di mano politico a fronte di una manovra che deve essere economica. Noi giornalisti non siamo attaccati al nostro ordinamento ma è evidente che sembrerebbe si vogliano cancellare le guarentigie dei giornalisti, ciò quelli che li obbligano a raccontare i fatti di pubblico interesse secondo il criterio della verità, con il principio – ha concluso – dell’indipendenza e secondo la propria deontologia professionale". (AGI)