Giornalisti. Bilancio previdenziale italiano: rapporto tra spesa per pensioni ed entrate contributive evidenzia difficoltà INPGI. Entrate non coprono spese prestazioni

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Per la prima volta nel Quinto Rapporto su “Il Bilancio del Sistema Previdenziale italiano”, a cura del Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali, ampio spazio viene dedicato alle prestazioni di alcune categorie di lavoratori come ad esempio i giornalisti, e all’analisi delle pensioni erogate ai cittadini residenti all’estero e agli stranieri presenti in Italia.
L’INPGI e gli altri Enti di Previdenza hanno contribuito alla stesura del rapporto sul Bilancio del Sistema Previdenziale italiano, fornendo i bilanci consuntivi che hanno permesso di illustrare, nello specifico, gli andamenti della spesa pensionistica, le entrate contributive ed i saldi delle differenti Gestioni pubbliche e privatizzate che compongono il sistema pensionistico obbligatorio del nostro Paese. Il rapporto ha infatti preso in esame le principali variabili (numero degli iscritti attivi, numero dei pensionati, contribuzione media, pensione media) che concorrono a determinare i saldi, sia nei bilanci correnti che nel medio lungo termine.

L’insieme dei fondi dei dipendenti privati, che comprende anche il Fondo dei giornalisti dipendenti, gestito dall’INPGI (che e’ un ente di diritto privato), presenta nel 2016 un saldo positivo di 2.219 milioni di euro, dato assai rilevante rispetto al disavanzo 2015 di 1.877 milioni. Infatti, le entrate contributive hanno registrato nel 2016 un consistente aumento passando da 117.099 milioni del 2015 a 121.193 milioni, continuando il trend favorevole registrato nel 2015 rispetto all’anno precedente. Dal canto loro le prestazioni a carico delle gestioni dei dipendenti privati sono rimaste pressoché immutate (118.974 milioni) rispetto a quelle del 2015 (118.976 milioni); anche questo andamento di bilancio conferma il trend positivo per le pensioni.

Il numero totale dei contribuenti e’ stato nel 2016 pari a 13.798.592, in diminuzione rispetto al 2015. Anche il numero delle pensioni in pagamento si e’ ridotto a 9.226.710, rispetto a 9.399.853 dell’anno precedente.
Nel dettaglio l’esame del rapporto tra la spesa per pensioni e le entrate contributive evidenzia le difficoltà della Cassa dei Giornalisti (INPGI) che presenta un valore inferiore a 1, a significare che con le entrate da contributi non si coprono le spese per le Prestazioni.
Per il 2016, le entrate contributive sono infatti pari a 374,8 milioni di euro e le uscite per prestazioni dell’Ente ammontano a 488,68 milioni di euro. A fine 2016 il parametro e’ lievemente migliorato dello 0,1% risalendo allo 0,77 nonostante il peggioramento della differenza tra pensioni e contributi con un disavanzo che ha raggiunto i 113,9 milioni di euro (+1,23%).

A tal proposito, l’INPGI ha varato una radicale riforma a partire dal 2017 che dovrebbe, in tempi non lunghi, consentire all’ente di riequilibrare la gestione e rientrare nei parametri previsti dalla normativa vigente. La riforma prevede per le pensioni di vecchiaia l’allineamento del requisito anagrafico a quello in vigore per i lavoratori dipendenti e per quelle di anzianità l’aumento progressivo del requisito contributivo indicizzati all’aspettativa di vita.
Molto positivo anche il rapporto pensionati/attivi che, nel caso dell’INPGI, si attesta sui 4,92 pensionati ogni 100 attivi. Ovviamente con il passare degli anni aumenteranno i pensionati e il valore tenderà a crescere.
Da ultimo, il rapporto pensione media/contributo medio evidenzia che la pensione media e’ piu’ alta del contributo medio di 2,73 volte per quanto riguarda i Giornalisti aderenti alla gestione separata INPGI 2. (E.G. per NL)

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