Paolo Serventi Longhi, segretario generale della Fnsi, nel contesto della proposta del parlamentare rosapugnista Daniele Capezzone di abolizione dell’Ordine dei Giornalisti, ha rilasciato una dichiarazione, che rappresenta un capovolgimento di fronte e una pugnalata alla schiena di quanti operano nei Consigli dell’Ordine nonché una caduta personale che denota approssimazione e scarsissima preparazione giuridica. Serventi Longhi scrive che “..un Ordine che non riesce a svolgere tempestivamente e con efficacia il ruolo di garante etico dei giornalisti, ma soprattutto dei cittadini, non ha proprio più alcun senso ed anche le regole dell’accesso alla professione appaiono! inadeguate di fronte al dilagare del precariato e del lavoro nero”. Vogliamo tranquillizzare Serventi Longhi: a partire dal 18 settembre, di fronte al Consiglio dell’Ordine di Milano, compariranno, come è già noto, i giornalisti coinvolti nelle vicende Calciopoli, Sismi, “bimbo mai nato” e commistione pubblicità/informazione. Anche l’Ordine del Lazio ha convocato i giornalisti coinvolti nelle analoghe vicende. La giustizia è una cosa tremendamente seria: i Consigli dell’Ordine non sono giustizieri della categeoria. I termini a difesa sono un istituto anche amministrativo, che i Consigli devono rispettare in maniera rigorosa (in caso contrario, le decisioni verrebbero cancellate dal giudice di appello). La Corte costituzionale, con la sentenza 505/1995! , ha vincolato i Consigli a una disciplina austera: “Non è fondata, nei sensi di cui in motivazione, la questione di legittimità costituzionale dell’art. 56 comma 2 legge 3 febbraio 1963 n. 69, sull’ordinamento della professione di giornalista, proposta, in riferimento agli art. 3 e 24 cost., sotto il profilo che la norma non consentirebbe al giornalista incolpato di partecipare alla fase istruttoria del procedimento disciplinare a suo carico: la norma infatti può essere interpretata nel senso che, quando in istruttoria si proceda all’accertamento dei fatti attraverso la raccolta di prove, l’incolpato abbia la possibilità di visione dei verbali e di utilizzo di ogni strumento di difesa con memorie illustrative, presentazione di nuovi documenti e deduzione di altre prove, compresa la richiesta di risentire testimoni su fatti e circostanze rilevanti ed ! attinenti alle contestazioni (Corte cost., 14 dicembre 1995, n. 505; Parti in causa: Pietroni c. Consiglio naz. ord. giornalisti e altro; Riviste: Giust. Civ., 1996, I, 651 e Rass. Forense, 1996, 32)”.
A questo punto ho un suggerimento da dare all’amico Paolo Serventi Longhi: quello di studiare la “carte” prima di parlare e di capire che le inchieste citate sono state bloccate anche dal “generale estate”.
Anche sull’accesso Serventi Longhi dice cavolate: l’Ordine si è battuto e si batte in solitudine per togliere agli editori il potere di “fare” i giornalisti, un potere che risale al 1928. L’Ordine ha creato 19 scuole o master di giornalismo. Con il praticantato d’ufficio – avviato proprio da Milano nel 1967 – l’Ordine ha stroncato l’abusivismo nelle redazioni. Chieda lumi a Mario Ajello, che oggi sul “Messaggero” scrive un articolo ingeneroso sull’Ordine, dimenticando le sue vicende professionali risolte dall’Ordine di Milano secondo legge e nel rispetto del valore della dignità della persona.
Le procedure garantiste -dettate dall’articolo 56 della legge professionale 69/1963 e dalla legge 241/1990 – non possono essere superate allegramente a patto che l’Ordine dei Giornalisti rimanga ente pubblico e giudice disciplinare amministrativo. E su questo non ho dubbi: Capezzone ha lanciato una proposta estiva, che è isolatissima all’interno della maggioranza di governo (come ha scritto l’on. Pierluigi Mantini, autorevole esponente della Margherita).
Paolo Serventi Longhi si preoccupi piuttosto di portare a casa il contratta atteso da due anni, ma senza capitolazioni di fronte alle pretese degli editori.
Franco Abruzzo
Presidente Ordine Giornalisti Lombardia
3357227238 – [email protected]
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GIORNALISTI: DEL BOCA, SERVENTI LONGHI PENSI A SUOI COMPITI = PRESIDENTE NAZIONALE ODG, RISPONDIAMO NOI A CAPEZZONE SU ORDINE Roma, 12 ago. (Adnkronos) – ”Che cosa si debba rispondere a Capezzone lo faccia dire a noi, lui pensi ai suoi compiti. Serventi Longhi si preoccupi piuttosto di rinnovare il contratto, dal momento che e’ un suo dovere. Il segretario della Fnsi forse ha perso un po’ di lucidita’, perche’ da due anni si aspetta il rinnovo del contratto, una situazione del genere e’ intollerabile”. Cosi’ Lorenzo Del Boca, presidente dell’Ordine nazionale dei Giornalisti, commenta, all’ADNKRONOS, l’apertura fatta da Paolo Serventi Longhi, segretario generale della Federazione Nazionale della Stampa italiana, alla proposta di legge per l’abolizione dell’Ordine dei Giornalisti presentata ieri dal segretario dei Radicali italiani, Daniele Capezzone, insieme a Mich! ele De Lucia, esponente della direzione Radicali e Rosa nel Pugno. ”La riforma dell’accesso -continua Del Boca- per l’Ordine e’ fondamentale, ed e’ sicuramente una priorita’. E’ poi fuor di dubbio che si debbano dare delle garanzie sulla trasparenza dell’informazione soprattutto per i cittadini, infatti i casi di ‘Calciopoli’ e dei Servizi segreti sono da censurare”. ”Il problema vero -conclude Del Boca- sta nel fatto che non si puo’ cambiare l’accesso e non si possono dare garanzie ai cittadini per l’inadeguatezza della legge 69 del 1963. Un risultato positivo per un accesso serio e un’informazione trasparente verrebbero dalla modifica della legge e non dalla sua abolizione”.
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GIORNALISTI: TUCCI, SERVENTI LONGHI SI PREOCCUPI DEL CONTRATTO = PRESIDENTE ODG LAZIO, SU SCANDALI CALCIO E SERVIZI SEGRETI L’ORDINE E’ INTERVENUTO Roma, 12 ago. 06 – (Adnkronos) – ”Al mio amico Serventi Longhi lancio un suggerimento: si preoccupi di piu’ del rinnovo del contratto di lavoro e meno dell’abolizione dell’Ordine dei Giornalisti. ‘A ciascuno il suo”’. Cosi’ Bruno Tucci, presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Lazio, commenta l’apertura fatte da Paolo Serventi Longhi, segretario generale della Federazione Nazionale della Stampa italiana, alla proposta di legge per l’abolizione dell’Ordine dei Giornalisti presentata ieri dal segretario dei Radicali italiani, Daniele Capezzone, insieme a Michele De Lucia, esponente della direzione Radicali e Rosa nel Pugno. Serventi Longhi ha affermato che la proposta non puo’ essere liquidata con un semplice n! o ed ha indicato alcuni limiti dell’Ordine professionale. ”Le parole di Serventi Longhi -afferma Tucci all’ADNKRONOS- mi meravigliano molto, spero che siano soltanto frutto di una cattiva interpretazione, soprattutto quando dice che l’Ordine dei Giornalisti, del Lazio e della Lombardia, non hanno fatto nulla per gli scandali del calcio e dei servizi segreti. Il segretario generale della Fnsi -aggiunge- dovrebbe sapere che entrambi gli Ordini hanno aperto provvedimenti disciplinari nei confronti dei colleghi che sono stati coinvolti in questi fatti”.
”Al mio amico Serventi Longhi lancio un suggerimento: si preoccupi di piu’ del rinnovo del contratto di lavoro e meno dell’abolizione dell’Ordine dei Giornalisti. ‘A ciascuno il suo”’. Cosi’ Bruno Tucci, presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Lazio, commenta l’apertura fatte da Paolo Serventi Longhi, segretario generale della Federazione Nazionale della Stampa italiana, alla proposta di legge per l’abolizione dell’Ordine dei Giornalisti presentata ieri dal segretario dei Radicali italiani, Daniele Capezzone, insieme a Michele De Lucia, esponente della direzione Radicali e Rosa nel Pugno. Serventi Longhi ha affermato che la proposta non puo’ essere liquidata con un semplice no ed ha indicato alcuni limiti dell’Ordine professionale. ”Le parole di Serventi Longhi -afferma Tucci all’ADNKRONOS- mi meravigliano molto, spero che siano soltanto frutto di una cattiva interpretazione, soprattutto quando dice ch! e l’Ordine dei Giornalisti, del Lazio e della Lombardia, non hanno fatto nulla per gli scandali del calcio e dei servizi segreti. Il segretario generale della Fnsi -aggiunge- dovrebbe sapere che entrambi gli Ordini hanno aperto provvedimenti disciplinari nei confronti dei colleghi che sono stati coinvolti in questi fatti”. (segue) (Lmg/Pn/Adnkronos) 12-AGO-06 11:52
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GIORNALISTI: SERVENTI LONGHI, DA VALUTARE PROPOSTA CAPEZZONE = Roma, 12 ago. (Adnkronos) – ”La proposta degli onorevoli Capezzone e De Lucia di abolire l’Ordine dei giornalisti ed istituire una carta professionale, sul modello francese, non puo’ essere liquidata con un semplice no. Anzi, va valutata con estrema attenzione anche perche’ puo’ riaprire nelle istituzioni e nella categoria un serio dibattito sul ruolo dell’organo di autogoverno dei giornalisti”. Lo ha dichiarato il segretario generale della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Paolo Serventi Longhi. Il dibattito,secondo Serventi Longhi, e’ necessario ”specie nell’attuale difficile momento che vede il governo proporre nuove pericolose leggi sulle intercettazioni mentre perquisizioni e sequestri di materiale informativo tendono a limitare il diritto di cronaca”. ”Allo stesso tempo alcuni nost! ri colleghi, fortunatamente pochi-osserva- confondono un corretto rapporto con le fonti con improprie commistioni e perfino con rapporti di dipendenza con i poteri. Come e’ accaduto nelle recenti inchieste giudiziarie sul Sismi e sul calcio. In questo quadro un Ordine che non riesce a svolgere tempestivamente e con efficacia il ruolo di garante etico dei giornalisti, ma soprattutto dei cittadini, non ha proprio piu’ alcun senso ed anche le regole dell’accesso alla professione appaiono inadeguate di fronte al dilagare del precariato e del lavoro nero”. ”Per questo -spiega il segretario generale della Fnsi- ritengo che la proposta degli esponenti della Rosa nel Pugno debba rafforzare la posizione di quanti si battono da anni, dentro e fuori l’Ordine, per una radicale riforma della legge istituiva di questo organismo. Una legge -conclude- che ne cancelli qualche scoria corporativa e risponda alle esigenze di una informazione coraggiosa, corretta e plurale”. (Com/Gs/Adnkronos! ) 12-AGO-06 10:43
GIORNALISTI:SERVENTI (FNSI), SERVE DIBATTITO SERIO SU ORDINE VALUTARE CON ATTENZIONE PROPOSTA CAPEZZONE E DE LUCIA (ANSA) – ROMA, 12 AGO – ”La proposta degli onorevoli Capezzone e De Lucia di abolire l’ordine dei Giornalisti e di istituire una carta professionale non puo’ essere liquidata con un semplice no. Anzi, va valutata con estrema attenzione anche perche’ puo’ riaprire nelle istituzioni e nella categoria un dibattito serio sul ruolo dell’organo di autogoverno dei giornalisti”: lo afferma il segretario della Fnsi Paolo Serventi Longhi. ”Nell’attuale difficile momento – aggiunge Serventi Longhi – il governo propone nuove pericolose leggi sulle intercettazioni, mentre perquisizioni e sequestri di materiale informativo tendono a limitare il diritto di cronaca. Allo stesso tempo alcuni nostri colleghi, fortunatamente pochi, confondono il corretto rapporto con ! le fonti con improprie commistioni e veri e propri rapporti di dipendenza con i poteri. Come accaduto nell’inchiesta sul Sismi e in quella sul calcio. In questo quadro un Ordine che non riesce a svolgere tempestivamente il ruolo di garante etico dei giornalisti, ma soprattutto dei cittadini, non ha proprio piu’ alcun senso”. Secondo il segretario del sindacato dei giornalisti, ”anche le regole dell’accesso alla professione appaiono inadeguate di fronte al dilagare del precariato e del lavoro. Per questo ritengo che la proposta degli esponenti della Rosa nel Pugno debba rafforzare la posizione di quanti si battono da anni, dentro e fuori l’Ordine, per una radicale riforma della legge istitutiva di questo organismo. Una legge che ne cancelli qualche scoria corporativa e – conclude Serventi Longhi – risponda alle esigenze di una informazione coraggiosa, corretta e plurale”.(ANSA). COM-MV/LP 12-AGO-06 10:38