Riccardo Berti, condirettore del Gr3 e di Gr Parlamento, è morto questa mattina in una clinica di Firenze. Aveva 64 anni. Nato a Prato, era professionista dal 1970.
E’stato cronista, inviato speciale, caporedattore e vicedirettore, tra l’altro, dell’agenzia giornalistica "Polipress" e del "Tempo". Direttore di tre quotidiani: "Il Piccolo" di Trieste, "La Nazione" di Firenze e "Il Giornale della Toscana", di cui e’ stato anche il fondatore e dei Canali Radio di Pubblica Utilita’. Cominciò la sua esperienza professionale di cronista a Prato, poi a Firenze, come inviato speciale de "La Nazione" e de "Il Resto del Carlino" di Bologna. Come inviato speciale visse la stagione del terrorismo degli anni Settanta e per i duri commenti scritti nei confronti dei terroristi il suo nome fu scoperto in un covo brigatista insieme con quelli di altri personaggi che dovevano essere uccisi. Nel penitenziario di San Gimignano (Siena) venne preso in ostaggio da alcuni detenuti (ci fu una sparatoria ed un morto) e per questo episodio fu insignito del premio giornalistico "Il Cronista dell’anno". Lascia due figli, Chiara e Matteo (anche lui giornalista). (R.R. per NL)