Paolo Boldrini, direttore della Gazzetta di Mantova, nel suo editoriale del 2 marzo 2014, stigmatizza le numerose querele ricevute dal quotidiano, spiegando perché esse mettano a rischio la professione giornalistica.
“Sono il direttore di un quotidiano o un pericoloso malfattore?”, provoca il giornalista nell’incipit del pezzo (intitolato "Una banda armate di querele"). "Siamo giornalisti o pregiudicati? – prosegue Boldrini – La querela può diventare un’arma per intimidire un cronista? Il tema è di grande attualità anche nella tranquilla provincia mantovana dove, complice la crisi economica, gli animi si sono incattiviti. A giudicare dal numero di procedimenti giudiziari aperti e dalle frequenti apparizioni in tribunale, comincio ad avere crisi di identità: direttore di un quotidiano o pericoloso malfattore? Ogni tanto i dubbi mi assalgono. L’ultima volta pochi giorni fa quando mi è stata notificata dalla Procura l’ennesima richiesta di identificare l’autore di un articolo. Il pensiero è andato subito alla cronaca nera o alla giudiziaria. Nulla di tutto ciò. Si tratta di una colonna in sport titolata “Pallanuoto addio, in A2 la Sport Management giocherà a Monza”. Qualcuno dei protagonisti si è sentito diffamato per come abbiamo raccontato il trasloco della squadra che ha lasciato la piscina Dugoni dopo aver trovato il nuovo sponsor. Incredibile. Un caso tra i tanti. L’agricoltore accusato di maltrattare gli animali, il commerciante coinvolto in un traffico di cuccioli, l’uomo che ricatta le amanti dopo averle filmate: anime belle vittime della stampa. Anche Totò Riina, a pensarci bene, si è sempre proclamato innocente. Aria fresca al confronto dei fulmini che ci ha scagliato da Viadana il sindaco Penazzi per il caso delle sospette infiltrazioni della ’ndrangheta, conditi con meschinità come l’esclusione della Gazzetta di Mantova dalle conferenze stampa del Comune. Tremiamo dalla paura davanti a un amministratore di tale spessore. Renzi e Berlusconi hanno un nuovo concorrente in riva al Po, pronto a fare il grande balzo. Intanto continuiamo a fare il nostro lavoro e prepariamo la difesa. Quanto alle accuse che ci ha rivolto in consiglio comunale, le rispediamo al mittente. Per ora, poi vedremo il seguito. Insomma dallo sport alla politica fino alla zootecnia, il vizio della querela facile si è diffuso a macchia d’olio. Con una costante: per ristabilire l’onore ferito serve sempre tanto denaro. Guardare per credere i dati diffusi sul web da Ossigeno per l’informazione. Anche a Mantova tira brutta aria". (E.G. per NL)