da Franco Abruzzo.it
Londra, 28 maggio 2008. Una ricerca condotta da YouGov e pubblicata dal British Journalism Review, mostra infatti che il pubblico si fida sempre meno dei professionisti dell’informazione, in particolare dei giornalisti radiotelevisivi, forse anche a causa degli scandali che hanno coinvolto recentemente la tv pubblica del Regno Unito. Non va comunque molto meglio nemmeno ai giornalisti della stampa locale e dei grandi quotidiani nazionali – anch’essi al centro negli ultimi mesi di qualche caso “oscuro” come quello riguardante i genitori della piccola Maddie McCann o le cimici piazzate negli appartamenti della famiglia reale. Nel quadro ben poco promettente per la stampa britannica, c’è comunque una buona notizia: se nel 2003 i giornalisti dei tabloid scandalistici (i cosiddetti “redtop” dal colore dominante sulle loro testate) occupavano l’ultima posizione nella classifica della fiducia del pubblico, nell’ultimo sondaggio il cucchiaio di legno va agli agenti immobiliari, che hanno visto la propria affidabilità calare del 6% nell’opinione pubblica. In vetta alla classifica della fiducia ci sono invece i medici di famiglia, che hanno totalizzato un 87% di risposte positive (“molto” o “abbastanza”) alla domanda posta agli intervistati (“quanto vi fidate di ciò che dicono le seguenti categorie?”). Dietro ai medici si piazzano gli insegnanti (76%), i poliziotti di quartiere (76%), i presidi (71%) e al quinto posto i giornalisti della BBC (61%, meno 20% rispetto a cinque anni fa). Per incontrare altri rappresentanti della categoria bisogna scendere all’ottavo posto (dopo giudici e ufficiali delle forze dell’ordine), dove si trovano i giornalisti delle tv privata ITV (51%, -31%) e Channel 4 (51%, -29%), seguiti dai reporter dei giornali più autorevoli (43%, -22%) e della stampa locale (40%, -20%). In fondo alla classifica si trovano i giornalisti dei quotidiani di fascia media (18%, -18%) e dei tabloid (15%, +1%), che come detto lasciano la maglia nera agli agenti immobiliari (10%, -6%). (www.9Colonne.it)