“L’obiettivo era quello di spiegare da un punto di vista nuovo, con un nuovo linguaggio, la realtà omosessuale e non solo, tentando di debellare pregiudizi e luoghi comuni in nome di un’uguaglianza in cui la rete ha sempre creduto”. A pochi anni dall’apertura della rete satellitare tematica, dedicata alla cultura omosessuale, appena due giorni fa ne è stata annunciata la chiusura. Causa ufficiale: mancanza di inserzionisti pubblicitari disponibili a finanziare, tramite pubblicità, la sopravvivenza della rete. Pare strano, poiché il target della rete sembra molto appetibile per gli inserzionisti, per disponibilità di denaro, tempo libero e consumi. Invero, ci sarebbe alle spalle, secondo indiscrezioni, una volontà di ritiro da parte dell’editore svizzero dell’emittente, per motivazioni non precisate. Intanto, rilanciano polemicamente i responsabili che “il coraggio di Gay.tv non è stato premiato e proprio il coraggio è la virtù che è mancata agli investitori italiani che non hanno voluto pianificare campagne affinché questa voce alternativa non si ammutolisse del tutto”. Tante, nel frattempo, le dimostrazioni di solidarietà da parte dei telespettatori, che hanno inondato di mail la redazione, proponendosi, addirittura, come co-finanziatori per tenere in vita la rete. Cecchi Paone (foto), intanto, che su Gay.tv conduce la trasmissione “Open Space”, si dichiara dispiaciuto: “E’ grave che in un momento come questo in cui si parla molto di Pacs e poco di Aids, venga spenta l’unica voce della comunità gay”. La rete satellitare chiuderà definitivamente i battenti il prossimo 31 gennaio 2007, anche se sperano, nel frattempo, di trovare nuovi inserzionisti. (L.B. per NL)