Il pm più criticato d’Italia per la conduzione di indagini su problematiche la cui gravità sociale non è parsa a molti tale da giustificare lo spiegamento di forze adottato (coi conseguenti costi a carico dei contribuenti) incassa una nuova disapprovazione dalle istituzioni. A pronunciarsi sulle richieste, ritenute eccessive, di Woodcock è questa volta Mauro Paissan dell’ufficio del Garante della privacy che – raccogliendo un’insofferenza ormai diffusa (che rende più mai urgente la riforma del sistema giudiziario italiano) – così ha commentato la richieste delle liste di tutti gli iscritti alla massoneria nell’ambito della relativa inchiesta. “Se faccio un’inchiesta sulla Calabria devo valutare se non sia sproporzionato chiedere le liste di tutti gli iscritti alla massoneria in Italia”, ha dichiarato sulle pagine del Corsera (21/05/07 pag. 18) il funzionario del Garante della privacy, concludendo con una sferzata: “Le liste non sono segrete, ma non si combatte una zanzara con una bomba atomica”.