Ma che fine hanno fatto i tavoli tecnici propedeutici all’assegnazione delle frequenze alle tv locali per lo switch-off analogico/digitale che da metà settembre interesserà il Nord Italia?
All’inizio dell’anno si era parlato di adunanze per metà febbraio; poi erano state bisbigliate ipotesi per la fine di quel mese; indi qualcuno aveva dato per certi simposi alle idi di marzo. Ma, al germogliare della primavera, della ormai consueta tavolata digitale romana nulla è dato a sapere. Ma il bello è che non solo nessun prenotato al banchetto tecnico dichiara di saper qualcosa a riguardo, ma nemmeno pare interessarsene. Rassegnazione, indifferenza, o speranza che di quelle spesso scomposte e sostanzialmente inconcludenti sessioni si possa fare a meno? Magari per evitare di dover condividere con colleghi, nei fatti molto concorrenti e poco amici, quelli che si ritengono essere segreti industriali (ma che in realtà sono segreti di pulcinella)? Perché nel settore radiotelevisivo italiano, si sa, tutti professano l’unione per far la forza. Ma poi i più pensano che chi fa da sé fa porta a casa per tre.