Prima di tutto lo fa, dice, per stare al passo con i tempi. In secondo luogo perché non le piacciono le etichette, non le piace che “una che lavora a Raitre, e quindi è di sinistra, ogni cosa che dice contro il governo va bene a prescindere”.
Quello che, però, Milena Gabanelli, creatrice e conduttrice di Report, nel corso della sua breve intervista rilasciata al quotidiano ItaliaOggi, non dice è che probabilmente l’ha fatto anche per paura che, al termine dell’ennesima estate turbolenta, questa volta la Rai non le concedesse la tutela legale e le impedisse, praticamente, di andare in onda. La Gabanelli, di fatto, è già online, sfruttando la clausola del suo contratto d’esclusiva con Rai che la rende libera di legarsi ad altri editori su altre piattaforme, come il web. Aveva ricevuto, dice, offerte da molte aziende, tra cui, lascia intendere, anche alcune vicini agli ideali con cui viene continuamente etichettata (come Il Fatto Quotidiano), ma alla fine ha scelto Rcs perché “ci piace lavorare – sostiene – per un gruppo che non la pensa come noi”. E poi perché De Bortoli, direttore del Corriere della Sera, le ha promesso di lasciarle tutta la libertà che chiede, anche di criticare gli azionisti del gruppo. “E’ un primo passo – dice il numero uno di via Solferino – per dar vita a un filone di inchieste originali all’interno del Corriere Tv. Contenuti originali, pensati per il web”. Proprio quel web che sta crescendo a vista d’occhio, basti pensare ai 25mila abbonamenti (rispetto ai 7mila di dodici mesi fa) sottoscritti alla versione per iPad del giornale cartaceo. Reportime – così si chiama il canale – di fatto già completa l’offerta informativa di Corriere Tv. Ma come farà la Gabanelli a sdoppiarsi tra esigenze televisive e del web? “Report – dice ancora a ItaliaOggi – va in onda solo 20 ore all’anno, cento minuti a puntata. Noi, quindi, abbiamo un archivio di 14 anni, interviste mai andate in onda che, anni dopo, possono diventare interessanti”. Insomma, un modo per massimizzare le proprie risorse, ma non solo. “Inoltre – continua – faremo inchieste originali, realizzate ad hoc per il web, e quindi contenendo i costi. Ci saranno, poi, le anticipazioni di ogni puntata di Report. Infine la video chat con la squadra Report”, confermata in toto. La Gabanelli, quindi, spesso associata a Santoro come rappresentante dell’ala sinistra della Rai, sceglie una strada completamente opposta rispetto a quella dell’ex conduttore di Annozero. Mentre questi prepara il suo progetti multipiattaforma satellite più locali più streaming (cui la Gabanelli non può prender parte per via dell’esclusiva tv con la Rai), lei resta ancorata alla sua trasmissione su Raitre e si rilancia – sia pure soltanto per tre mesi, dal momento che il suo contratto scade il 31 dicembre – all’interno di un’azienda certo non nota per le sue posizioni antisistema. (G.M. per NL)