"Le tv locali devono ripensare il modo di fare business, troppe variabili incidono sulla vita delle emittenti e i rischi di uscire dal mercato sono elevati".
E’ questo il pensiero di Filippo Rebecchini, presidente della Federazione Radio Televisioni (FRT), di cui avevamo dato conto già qualche giorno fa su queste pagine. "A gravare sul futuro delle tv locali non c’è solo il passaggio al digitale terrestre – che comporta notevoli sforzi finanziari per gli investimenti in tecnologia e contenuti – ma anche l’ampliamento della concorrenza delle nuove piattaforme, Internet su tutte", ha spiegato Rebecchini in occasione di un intervento in un convegno organizzato dal Corecom Lazio, che ha aggiunto "la torta (investimenti pubblicitari) è sempre la stessa e le porzioni si sono drasticamente ridotte negli ultimi due anni a causa della crisi. In questi casi le soluzioni sono due: a) aumentare la torta; b) razionalizzare il mercato. La prima soluzione dipende da un insieme di fattori macroeconomici globali su cui è difficile intervenire direttamente e subito. La seconda soluzione potrebbe essere quella di una razionalizzazione del sistema: le tv locali sono troppe". Rebecchini ha ricordato che delle circa mille tv locali delle origini si è arrivati, dopo una selezione naturale, alle attuali 600 (comprese le comunitarie) e che per la FRT "il passaggio al digitale terrestre dovrebbe essere vissuto come un’opportunità da cogliere per razionalizzare il mercato attraverso la costituzione di consorzi o mediante la fusione di più soggetti deboli in uno più forte". “Purtroppo questa strada nessuno la vuole percorrere perché ognuno è convinto che la propria azienda sia migliore di quella degli altri”, ha ribadito il presidenta FRT riportando d’attualità un antico problema tipico del settore della radiotelevisione locale. "Peraltro, la razionalizzazione del mercato mediante la riduzione delle troppe tv locali è la posizione della FRT che, da sempre, si batte contro l’eccessiva polverizzazione del sistema a favore delle emittenti con dignità di impresa. Solo queste infatti, producono fatturato e occupazione, e sono in grado di garantire una buona qualità di contenuti, condizione necessaria, oggi più che mai, per competere sul nuovo mercato del digitale", ha spiegato poi la federazione in un proprio comunicato. (A.M. per NL)