“In nessun momento è stata messa in discussione dall’UE la legittimità e l’efficacia del decreto del giugno scorso, così come nessuno ha mai detto che la procedura di infrazione fosse archiviata. Il dialogo costruttivo con le Commissarie Reding e Kroes, attivato immediatamente da questo ministero, riguarda due temi di carattere tecnico e prosegue con l’obiettivo di arrivare ad un risultato positivo, come conferma la stessa lettera nella quale le Commissarie propongono . L’utilità di questi contatti, forse sottovalutata dal governo precedente, è rimarcata anche dal portavoce della Commissaria alla concorrenza Kroes”. Lo afferma Paolo Romani, Sottosegretario allo Sviluppo economico con delega alle Comunicazioni.
“Una trattativa utile che ha avuto come punto di partenza proprio il decreto, a cui fa riferimento in modo improprio e del tutto strumentale l’ex ministro, che sanava alcune richieste avanzate dalla Commissione stessa e dimenticate per lungo tempo nei cassetti del Ministero. Così come – continua il sottosegretario – era stato il dossier Centro Europa 7 che poteva essere affrontato fin dal 2006 e da questo ministero risolto nel giro di pochi mesi con l’assegnazione del Canale 8 come ha sentenziato il Consiglio di Stato”.
“La logica dell’apertura del mercato non è certo un’esclusiva di Gentiloni. L’anticipo del passaggio dall’analogico al digitale terrestre è stato deciso proprio per andare incontro all’esigenza di favorire l’ingresso di nuovi soggetti nel panorama radiotelevisivo italiano e di moltiplicare in senso quantitativo e qualitativo l’offerta al telespettatore. Un’operazione – conclude Romani – ormai irreversibile, senza ipoteche di sorta, che va portata avanti con equilibrio e trasparenza, nel rispetto delle norme comunitarie, armonizzando le aspettative ed i diritti di nuovi operatori che vogliono entrare nel mercato, a quelli di chi nel mercato c’è già e ha fatto ingenti investimenti”.