Insorge Mediaset contro la decisione del governo di procedere a un’asta per assegnare le frequenze tv. Il presidente Fedele Confalonieri parla di decisione "punitiva", e la polemica si trasferisce nel palazzo della politica: salta l’incontro previsto per domani tra il premier Monti e Berlusconi.
Palazzo Grazioli ha confermato in una nota che il rinvio dell’incontro e’ stato chiesto dal leader del Pdl "per non alimentare polemiche e per evitare o prevenire insinuazioni malevole su questioni inerenti le frequenze televisive". L’incontro "avra’ luogo, in maniera piu’ utile – si legge ancora nella nota – quando sara’ completata la valutazione che lo stesso presidente Berlusconi sta compiendo, insieme agli organi statutari e agli esperti del Popolo della liberta’, sui provvedimenti fiscali, su quelli che riguardano la casa e sulle misure per la crescita che il governo si accinge a varare". Sulla questione, come detto, e’ intervenuto direttamente Confalonieri, secondo cui la decisione del governo "e’ una questione politica e non tecnica. Si e’ mossi da qualcosa di punitivo". Per Confalonieri il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera ha sbagliato: "Sembra di essere tornati ai tempi di Gentiloni ministro. Di Passera ho un’eccellente opinione ma si dice che anche i preti sbagliano a dire messa e qui Passera ha sbagliato". Secondo il presidente di Mediaset l’asta esclude sia l’azienda del Biscione che la Rai poiche’ si pone il tetto di cinque multiplex "che ci blocca – ha sottolineato -, mentre i due concorrenti che hanno entrature politiche o sono visti meglio perche’ parlano inglese possono partecipare". Il riferimento e’ a Sky e a La7: "Stando a quel che si legge potrebbero partecipare solo loro. Su Sky non diamo giudizi ma avete visto cosa e’ successo in Inghilterra, mentre La7 ha frequenze sui telefoni, e’ di la’ e di qua". Risultato, "ci hanno escluso, noi e la Rai, inutile girarci intorno". "Quando ci diedero le frequenze non ci regalarono nulla – attacca Confalonieri – fa comodo politicamente dire che e’ stato un regalo a Berlusconi ma e’ un’invenzione. La parola gratis e’ frutto di una campagna ossessiva, martellante, maniacale e disonesta, ma le frequenze sono un nostro diritto acquisito nei decenni. Non ci sono aste per le frequenze tv in giro per il mondo. Altrove gli Stati le davano gratis". Bloccare Rai e Mediaset significa bloccare "aziende che investono in tecnologia e contenuti". Intanto il Foglio nella sua edizione on line titola "Berlusconi annulla l’incontro con Monti" e scrive: "la motivazione (ufficiosa): il Cav. non vuole che si pensi che lui sarebbe andato a parlare di frequenze tv". "Grande errore – e’ il commento di Giuliano Ferrara su Twitter – Il Cav. dovrebbe vedere Monti una volta alla settimana e parlare di unita’ nazionale, agenda 2013". Piu’ tardi, si legge sempre sul sito, e domani nel Foglio "altri dettagli e notizie (e suggerimenti al Cav)". (AGI)