Mentre in Italia si discute di togliere la banda 700 Mhz ai servizi televisivi, in Germania le Telco sono preoccupate per un mercato (quello dell’LTE) che ancora non decolla.
Anche in Germania la crisi comincia a farsi sentire, almeno nel campo delle telecomunicazioni. Gli operatori tedeschi, alle prese con vendite in calo e pesanti investimenti per il lancio dell’Lte hanno manifestato dubbi sull’opportunità di indire un’asta per l’aggiudicazione di ulteriori frequenze da destinare alla banda larga. La Bundesnetzagentur, l’Agenzia federale delle reti, infatti, vuole mettere all’asta per il mobile broadband nuove e vecchie frequenze (900 Mhz e 1800 Mhz) a partire dal 2014 e 2015. La proposta dell’agenzia è ora in consultazione pubblica. L’intenzione dell’agenzia è quella di mettere all’asta anche bande a 700 Mhz, oggi utilizzate da radio e broadcaster tv. Il problema degli operatori tedeschi è lo stesso di quello riscontrato in Italia, ovvero della scarsità di risorse economiche da dedicare ad un’asta prima e sostenere gli investimenti tecnici sulla banda larga poi. Gli operatori hanno tempo fino al prossimo mese di ottobre per esprimere il loro parere circa i piani della Bundesnetzagentur. Una decisione finale sarà presa all’inizio del 2014. La discussione in corso in Germania dovrebbe far riflettere anche le Istituzioni italiane le quali da un pò di tempo sembrano essere orientate verso una riallocazione a favore delle Telco della banda 700 Mhz attualmente in uso ai servizi televisivi. In Italia peraltro la situazione frequenziale presenta problematiche diverse rispetto al resto dell’Europa, vuoi per la particolare situazione che si è creata nel corso degli anni, vuoi per la discutibile gestione dei trattati internazionali da parte del nostro Governo che sta causando non pochi problemi interferenziali con gli stati esteri confinanti. In tale contesto ridurre ulteriormente le risorse frequenziali destinate alle televisioni finirebbe per avere ripercussioni sull’intero mercato radiotelevisivo. (FRT)