Free press in caduta libera

Conti in rosso per Metro e City Italia. Metro lancerà la sue speranze nell’attività on line


Il mercato della free press è molto delicato e rischioso. Nel lanciare una testata a diffusione gratuita si va incontro ad alcune problematiche fondamentali quali l’alta concorrenza, costi di lancio elevati e ricerca di finanziamenti pubblicitari. Degli oltre 300 quotidiani lanciati finora quasi un quarto hanno chiuso, molti all’inizio. A fare profitti sono le testate presenti sul mercato da tempo, anche se non sempre è così. In Italia, il quotidiano gratuito Metro nato nel 2000 e posseduto dal gruppo svedese Metro International, sta registrando una serie di perdite. Nonostante i 29 milioni di euro di ricavi nel 2007, ne ha persi 890 mila nello stesso anno, 2,1 milioni nel 2005 e 2006, 1,3 milioni nel 2004 e altri 2,5 milioni nel 2003. Ma non è il solo ad essere in questa situazione. City, nato nel 2001 e controllato da Rcs quotidiani, registra ugualmente conti in rosso. I bilanci sono divisi su due società: City Milano S.p.a. e City Italia. Quest’ultimo con un ricavo di 22,8 mln di euro nel 2007, si trova di fronte a – 457 mln di euro nello stesso anno, -1mln di euro nel 2006, – 403mln di euro nel 2005, – 217mln di euro nel 2004, -2,1mln nel 2003, fino a -6,1mln nel 2002 Infine, – 4,1 mln nel 2001. City Milano, invece, ha ottenuto risultati migliori. Nel 2007, infatti, ha realizzato ricavi pari a 6,7 milioni chiudendo con utile di 1,1 mln. Inciampa nel 2006 con una diminuzione di 115 mila euro ma nel triennio 2003-2005 ricava ancora utile. Un altro quotidiano gratuito a riscuotere un discreto successo è Leggo, quotidiano di Caltagirone editore. Nasce nel 2005 e ricava 284 mila euro di utile, 9,9 mln nel 2006 e 7 mlioni nel 2007. In realtà la somma algebrica dei costi e dei ricavi porta a un rosso di 1 milione di euro. Epolis, lanciato da Nicola Grauso nel 2004, a causa dei debiti è stato ceduto nel luglio 2007 a Alberto Rigotti. Sicuramente ogni testata deve far fronte ai suoi problemi ed è gestita secondo un piano di marketing e strategie autonome. Metro, ad esempio, diretto da Giampaolo Roidi, rivendica 23,1 milioni di lettori quotidiani di cui il 74% sotto i 49 anni. Conta più di 70 edizioni pubblicate in 23 paesi e 19 lingue. Le vendite sono calate dell’1,7% in Svezia, ma crescono del 6,4% in Nord Europa e del 17,2% nel sud Europa. In crescita anche negli Usa con il 7,9% e del 12,4% nel resto del mondo. Ha spiegato il nuovo Ceo di Metro, Mikael Jensen: “La perdita del 2007 è stata una sorpresa e comunque il gruppo si sforzerà di invertire la tendenza sui mercati che hanno dato risultati negativi concentrando gli investimenti su settori a forti potenzialità di crescita, come i giornali on line” (tratto da www.lsdi.it). Il gruppo, infatti, ha confermato la volontà di sviluppare online la sua attività con siti Internet in Francia, Spagna, Olanda. Ma la questione dei conti in rosso, presenti nelle aziende che distribuiscono free press, rimane una costante Infatti, quest’anno, si chiude prima del solito in data 20 luglio, invece che alla fine del mese, evitando di incrementare le perdite in un periodo dell’anno in cui le città si svuotano. (Sara Fabiani per NL)

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