(ADUC.it) – La misura, che era stata annunciata un anno fa nella sorpresa generale dal presidente Nicolas Sarkozy, ha comportato una serie di modifiche nei palinsesti di France 2 e France 3 – le due principali reti del servizio pubblico – e in particolare l’anticipazione del prime time, la prima serata, alle 20:35, qualche minuto dopo la conclusione dei tg della sera.
Ma nella principale rete privata, Tf1, il prime time resta per il momento fissato alle 20:50, anche se il direttore dell’informazione, Jean-Claude Dassier, annuncia ‘pragmatismo’: pronti cioe’ a reagire se i telespettatori fuggono verso la concorrenza. L’altra tv privata piu’ forte, M6, ha fatto invece gia’ sapere che anticipera’ di una decina di minuti la sua prima serata. Canal Plus, principale tv a pagamento, aspetta, come Tf1, e non cambia i suoi orari: ‘vediamo se la gente si muove’.
Annunciata un anno fa da Sarkozy, la misura ha suscitato e continua a suscitare un mare di polemiche: una riguarda il presunto regalo fatto a tv private, in particolare a Tf1 – che continueranno a trasmettere pubblicita’ – i cui proprietari sono amici del presidente. L’altra riguarda il timore per i finanziamenti del servizio pubblico France Televisions, che ha circa 11.000 dipendenti – fra impiegati, giornalisti, tecnici – nelle cinque reti televisive: France 2, France 3, France 4, France 5 e France O.
Il mancato introito in termini di pubblicita’ per il servizio pubblico – stimato in 450 milioni di euro – sara’ compensato almeno per quest’anno da una tassa, fra l’1,5% e il 3%, applicata sulle reti televisive private che raggiungono gli 11 milioni di fatturato pubblicitario. Un’altra tassa dello 0,9% sara’ creata sui servizi forniti dagli operatori di telecomunicazioni, che hanno un fatturato superiore ai 5 milioni di euro. Il canone televisivo a favore del servizio pubblico sara’ mantenuto e sara’ indicizzato sul tasso d’inflazione.
La soppressione della pubblicita’ sulle reti pubbliche dal 5 gennaio prossimo a partire dalle 20 fino alle 6 diventera’ totale nel 2011.
L’altra misura nella riforma del settore radiotelevisivo pubblico che ha provocato polemiche e scioperi da parte dei dipendenti e’ stata quella di affidare al governo la nomina del presidente di France Televisions, che prima spettava all’authority televisiva, il Csa (Conseil Superieur de l’Audiovisuel). Un ritorno alla vecchia Ortf, come si chiamava prima France Televisions, sottomessa al potere politico, hanno denunciato i sindacati.