Nausea, emicrania e dolori vari: questi sarebbero i sintomi riscontrati da molti tra i frequentatori abituali delle biblioteche di Parigi, per le quali si è scelto, almeno per ora, di disattivare alcune connessioni wireless come misura precauzionale. E’ successo nella capitale francese, da considerarsi all’avanguardia se considerati i tempi, piuttosto veloci, con la quale la rete wi-fi è stata disseminata in tutta la città. Il sindaco Bertand Delanoe, precursore della tecnologia in questione, sarebbe tra le altre cose noto per aver promosso e realizzato il progetto “Paris Wi-fi”, attraverso il quale ha reso possibile una connessione wireless gratuita, estesa ad una molteplicità di aree e situazioni diverse della metropoli parigina: parchi, musei, biblioteche appunto. Ed è questo stesso progetto ora a trovarsi al centro di un’animata discussione tra comunità scientifica e Verdi, parte questi ultimi della giunta dell’amministrazione di Parigi. Secondi i primi non ci sarebbero ancora dati a sufficienza per certificare il legame tra i malori accusati e le eventuali emissioni delle frequenze wireless: ergo, colpevolizzare la connessione a internet senza fili è da considerare fuori luogo; i secondi invece sostengono il parere di tale Janine Le Calvez, presidente di un’associazione che milita contro l’inquinamento elettromagnetico, secondo la quale “gli effetti genotossici delle onde a radiofrequenza sono provati” (tratto da La Repubblica, www.repubblica.it). Gli scienziati non possono che controbattere ammettendo di sapere ancora troppo poco sull’argomento e ricordando che, per esempio, gli stessi effetti collaterali generati dall’utilizzo dei cellulari non sono ancora stati riscontrati, se pur i periodi di studi e analisi si siano protratti fino a circa dieci anni (cfr. articolo “Cellulare e tumori: si riapre il dibattito”, www.newslinet.it). (Marco Menoncello per NL)