Francia, giornali: Libération scongiura la bancarotta e pensa al futuro

Prodotti collaterali e investimenti sul web i progetti del quotidiano del popolo salvato da nobili e finanzieri


Al terzo arrondissement di Parigi, dove ha sede lo storico quotidiano della sinistra francese, staranno tirando un sospiro di sollievo. Sembrerebbe, infatti, che Libération stia uscendo dallo stato di crisi. Dopo la chiusura del bilancio del 2006 con una perdita di circa tredici milioni di euro, il deficit della testata diretta da Laurent Joffrin è sceso, nel 2007, a circa tre milioni. Le previsioni per i prossimi mesi sono quelle di raggiungere l’equilibrio dei conti e di ritornare definitivamente in corsa. Il processo attivato per migliorare le finanze della società ha previsto, innanzitutto, un’iniezione di capitale di quindici milioni di euro e il taglio di ottanta posti di lavoro su duecentoottanta. Dunque, è stata vitale per il giornale fondato, tra gli altri, da Jean-Paul Sartre, la ricapitalizzazione avvenuta ad opera di Édouard De Rothschild e del principe dell’editoria italiana, Carlo Caracciolo, che ha acquistato il 30% del quotidiano, diventandone il secondo azionista dopo De Rothschild, che ne detiene circa il 38%. Il tutto al costo di un passo indietro nel controllo del giornale da parte dei suoi dipendenti, che hanno dovuto approvare un nuovo statuto che li ha privati del potere di veto sulle principali scelte dell’azienda: apertura di nuove filiali, ricapitalizzazione, nomina di presidente e direttore generale. Fatta salva la possibilità di bocciare il direttore del quotidiano, ma al terzo voto il Consiglio di amministrazione potrà imporne uno di sua fiducia. Col 2008, il quotidiano porterà in edicola prodotti collaterali tra i quali film in dvd dedicati ai road-movie accompagnati con una piccola pubblicazione sullo stesso tema, realizzata dai suoi giornalisti. Tutto questo nell’ottica di mantenere stabili la vendita di copie (cresciuta del 3,5%, nel 2007, realizzando entrate per cinquantaquattro milioni di euro) e di spazi pubblicitari (calati del 20% nello stesso anno). Un’altra novità prevista sono gli investimenti sul web per cinquecentomila euro, che porteranno al sito una nuova veste grafica e un nuovo motore di ricerca. L’obiettivo è quello di innalzare il giro d’affari on line dai due milioni del 2007 ai due milioni e settecento euro. (Mara Clemente per NL)

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