Lo scorso cinque marzo, mentre l’Italia delle telecomunicazioni si apprestava a firmare a Roma un ampio accordo di collaborazione con l’emittente di San Marino, la Francia giungeva all’ultimatum previsto per concludere la distribuzione dei televisori tradizionali, quelli analogici. Da mercoledì infatti ogni apparecchio in vendita in territorio francese dovrà essere obbligatoriamente dotato di relativo ricevitore digitale terrestre e di conseguenza adatto a captare il segnale dei diciotto canali televisivi che lo costituiscono. In realtà il segnale analogico sarà eliminato in modo definitivo solo entro tre anni, nel 2011, periodo massimo previsto per qualunque iter di adattamento televisivo dei diversi operatori, al segnale digitale. Ormai da tempo in Francia, i più importanti operatori televisivi avevano già deciso di offrire gratuitamente i canali del digitale terrestre anche via satellite. Questo anche grazie alle pressioni del governo locale, che aveva più volte suggerito questa soluzione per garantire la ricezione a tutti i residenti nel paese, soprattutto a coloro che vivono in zone difficilmente raggiungibili dal tradizionale segnale. Solo a fine marzo sarà possibile conoscere le prime zone candidate alla totale privazione del segnale tradizionale. E l’Italia? Si conferma fanalino di coda europeo in materia, posta la solita, caratteristica, confusione che regna nel Bel Paese. (Marco Menoncello per NL)