Secondo l’ultima ricerca di Triton Digital, l’ascolto USA delle stazioni radiofoniche (già presenti in FM/AM, quindi non native digitali) sugli smart speaker nel 2020 è aumentato del 29% rispetto al 2018. Ma a fronte di una frammentazione dei device.
Triton è una società di tecnologia e pubblicità audio digitale del gruppo E. W. Scripps Company che lavora con editori audio in oltre 35 paesi. Tra i suoi clienti annovera gruppi radio come iHeartRadio, AccuRadio, CBS Radio ed ESPN Radio, ma anche servizi di streaming on demand come Pandora e Spotify.
Frammentazione dell’ascolto omogenea
Nell’ultima rilevazione periodica sulla fruizione di contenuti radio su smart speaker, Triton ha riscontrato una particolare tendenza alla frammentazione omogenea su device diversi dai dominatori Amazon Echo e Google Home. La cui fruizione è rimasta pressoché invariata nel biennio.
In sostanza, l’ascolto radiofonico è cresciuto sì, ma grazie a smart speaker diversi. E in particolare Apple HomePod, Sonos, Bose, Roku.
Tendenza comune ad altre piattaforma IP
Una tendenza che, come avevamo già accertato su queste pagine, si sta verificando anche sugli aggregatori di flussi streaming radio e sulle piattaforme smart tv.
In altri termini, l’ascolto radiofonico via IP aumenta, ma – crescendo in numero e varietà anche le piattaforme distributive eterogenee – nessuna di queste mostra, in sé, tassi di sviluppo strabilianti.
Polverizzazione delle fonti di ascolto
Tecnicamente è quindi in corso una forma di polverizzazione delle fonti di ascolto.
Che, in sé, non è particolarmente allarmante per la radiofonia.
Se non per l’impegno che comporta per le emittenti che devono curare la propria costante presenza e informare il pubblico sulle sempre maggiori coordinate di ascolto.
Evoluzione della multipiattaforma
Si tratta di un ulteriore evoluzione del principio della multipiattaforma. La quale non è più da intendersi solo come frammentazione dell’ascolto su piattaforme eterogenee (FM, AM, DAB+, DTT, SAT, IP), ma anche come declinazione su più piattaforme omogenee (IP).
Il lockdown preme sul PC
Anche perché il lockdown ed in generale le limitazioni da pandemia, come più volte abbiamo rilevato, stanno determinando un importante aumento delle fruizione radiofonica da pc.
Quasi sempre direttamente dai siti delle emittenti e non da terze parti.
Azzerato lo zapping
Il che porta ad un ulteriore conseguenza: la fidelizzazione dell’ascolto.
L’utente che ascolta dal sito dell’emittente è infatti più fedele e propenso ad un ascolto di sottofondo più prolungato.
E l’effetto zapping è praticamente assente.
Non male, no?