Talvolta l’apparenza inganna. Così accade che il lancio di un nuovo canale televisivo (avvenuto, in realtà, parecchio tempo fa) su quella piattaforma, nota anche per i suoi contenuti e format stranieri, venga scambiato per l’ennesima promozione di un pacchetto televisivo d’oltreoceano. La realtà è un pochino diversa. Fox Crime (canale satellitare di Sky), al pari di Rai Sat Extra e Disney Channel, si conferma un’invenzione italiana di indubbio successo, soprattutto se considerata la proverbiale sete di gialli che da sempre caratterizza lettori o telespettatori del nostro paese, che ha consentito al canale televisivo di aumentare esponenzialmente il numero dei propri seguaci. Così, personaggi del calibro di Giancarlo Nannini e Carlo Lucarelli hanno trovato uno spazio più attento, e sicuramente dedicato, per portare in tv il giallo, il noir, la detective story o comunque la si volesse chiamare (le definizioni tecniche, per questo genere particolare, negli Stati Uniti non sembrano conoscere limiti). Fox Crime non solo è un prodotto – attualmente è anche un brand di qualità – interamente concepito in Italia, ma è diventato, in pochissimo tempo dalla sua nascita, un successo internazionale, ottenendo l’esportazione in paesi come la Bulgaria, il Portogallo, la Russia e addirittura l’enorme continente asiatico. Una conferma del fatto che la tv generalista, pur soddisfacendo ancora una certa fetta di telespettatori e di inserzionisti pubblicitari, non è il futuro dei contenuti televisivi. Al contrario, puntare su contenuti mirati sembra essere l’unica strada per personalizzare il brand, andando a cercare quel particolare target d’interesse e sfruttando tutte le potenzialità ad esso connesse. Del resto si tratta di una prassi: il brand deve costringere il produttore a scegliere costantemente la qualità, sollevando, almeno in parte, il consumatore dall’ansia e dal peso di una scelta. In tv, sempre più variegata e complessa. (Marco Menoncello per NL)