E se stessimo esagerando con gli scenari di cambiamenti radicali e definitivi nel futuro?
C’è qualcosa che non torna in questi ultimi giorni a riguardo dei nuovi casi Covid-19.
Ed è qualcosa che si registra non solo in Italia, ma anche in altre nazioni con stadi di contagio avanzati come Spagna, Germania e Francia: i modelli matematici stanno sbagliando le previsioni.
Ma in senso favorevole
Cioè i nuovi casi sono inferiori rispetto alle previsioni ed i malati guariscono più facilmente.
Perché ciò accade a bocce ferme, cioè dopo un periodo d’introduzione delle misure contenitive ampiamente superiore a quello di incubazione?
Fatti una vita
Torna quindi in auge l’ipotesi iniziale che il Covid-19 abbia raggiunto il suo picco fisiologico. La sua vita, cioè.
Tutto ha un inizio ed una fine ed un patogeno non si sottrae alla regola della Natura.
All’inizio di questa disavventura si era supposto che la perdita di virulenza della Sars-Cov2 si manifestasse intorno ai 70 giorni. Guarda caso ci siamo.
Covid spompato
E quindi (pur con grande cautela) si sta cominciando a riflettere tra gli esperti su questa possibilità, visto che da una decina di giorni si riscontrano meno pazienti gravi da intubare e molti guariscono più velocemente.
L’infettivologo dell’ospedale siciliano Cannizzaro, Carmelo Iacobello conferma una «sensazione strana, come se il Covid si sia affievolito».
Colpo finale
Ovviamente ciò non significa che si possano diminuire le misure protettive. Anzi, il contrario: è quando l’avversario è più debole che occorre usare la massima determinazione, per impedirgli di riprendere le forze e incolpargli finale.
Però….
Però, se fosse, significherebbe che quella di un mondo stravolto per sempre potrebbe essere solo un’ipotesi.
Perché se la Sars-Cov2 perdesse forza lungo il suo percorso di vita, ciò ci darebbe la possibilità di gestire sistemi di cura più efficaci e magari un vaccino prima che possa riprendere vigore o mutare, senza dover stravolgere del tutto e per sempre la nostra già sconvolta vita.