Altra settimana di passione per le tv locali, con la pubblicazione da parte del MSE del bando per la determinazione delle graduatorie per l‘assegnazione delle frequenze digitali in Liguria.
In verità, chi si è stupito dei criteri oligarchici scelti dal dicastero di Paolo Romani per decidere della vita o della morte degli operatori di rete locali (ovviamente non solo in terra ligure) o viveva sulla luna oppure rafforzava le nutrite fila dei creduloni. L’impostazione del bando era, infatti, più che prevedibile, esattamente com’era attesa la solita goffa, quanto vana, alzata di forconi delle indignate rappresentanze delle tv locali. Quelle che, appecorate, prima avevano stretto le alleanze con i lupi e poi si erano fatte infilare i canali 61/69 UHF, che da ben prima dell’approvazione del P.N.A.F. si sapeva sarebbero stati destinati allo sviluppo della banda larga mobile. Così, mentre i pasturati operatori nazionali vedono confermate le proprie attribuzioni frequenziali, gli emaciati editori locali tenteranno (a vuoto) di scampare all’ennesima forca.